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Edilizia

I giardini pensili di Aarhus

Sostenibilità economica, energetica ma anche estetica sono i concetti più importanti alla base della realizzazione della nuova sede del Moesgaard Museum di Aarhus

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Sostenibilità economica, energetica ma anche estetica sono i concetti più importanti alla base della realizzazione della nuova sede del Moesgaard Museum di Aarhus in Danimarca.

Il museo di Aarhus, inaugurato nel lontano 1970, è stato ospitato per decenni dalla poco distante villa Moesgård, un edificio dal grande valore storico i cui limiti in termini espositivi erano da tempo sotto gli occhi di tutti, portando alla necessità di una nuova sede.

Una sede caratterizzata da un vero e proprio giardino pensile.

 

A progettare il museo di Aarhus, è stato lo studio danese Henning Larsen Architects, una tra le realtà più significative nel panorama dell’architettura mondiale

L’idea da cui sono nati i giardini pensili di Aarhus, non è stata quella di mistificare la percezione dell’ambiente costruito nei confronti di quello naturale, bensì di instaurare una relazione di reciproco vantaggio tra i due.

 

Uno splendido esempio di come ripartire da una rigenerazione urbana sostenibile sia possibile

 

Osservandola in fotografia è quasi impossibile infatti cogliere i 21 metri di altezza della facciata vetrata che si erge al termine del grande manto verde di copertura, interrotto in più punti da rampe, accessi e finestre per favorire la commistione tra interno e esterno.

A livello strutturale l’edificio si avvale di un massiccio telaio in cemento armato, lasciato a vista in più punti all’esterno, rivestito da materiali caldi quali il legno all’interno.

Il cuore pulsante del museo è il grande atrio centrale, uno spazio coperto di 750 mq di superficie illuminato naturalmente dai pozzi di luce scavati in copertura dove trovano posto caffetteria, biglietteria e guardaroba.

La disposizione dei reperti invece, suddivisa tra archeologia, antropologia e etnografia, è articolata secondo un andamento “a terrazze” aperte l’una sull’altra riconducibili ad un paesaggio prettamente archeologico, in cui la stratificazione dei reperti racconta gradualmente gli accadimenti storici dell’area, descritti anche attraverso moderni apparati multimediali.

Tirando le somme gli architetti dello studio danese Henning Larsen Architects sono riusciti nell’intento di disegnare, per la città di Aarhus un progetto pienamente sostenibile, un organismo in costante relazione con l’ambiente naturale circostante, la cui fruizione muta col passare delle stagioni senza alterarne la qualità. 

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