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Ufficializzati i vincitori del premio internazionale Barbara Cappochin

El Valle Trenzado”, dell’architetto spagnolo Francisco Leiva Ivorra, è il progetto vincitore dell’edizione 2015 del Premio Internazionale di Architettura “ Barbara Cappochin ”.

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“El Valle Trenzado”, dell’architetto spagnolo Francisco Leiva Ivorra, è il progetto vincitore dell’edizione 2015 del Premio Internazionale di Architettura “ Barbara Cappochin ”.  Iniziativa che rappresenta uno degli eventi più importanti della omonima Biennale, giunta alla sua settima edizione, promossa dalla Fondazione Barbara Cappochin e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Padova, in collaborazione con la Regione del Veneto, Cortina Turismo, l’Unione Internazionale degli Architetti (U.I.A.), il Consiglio degli Architetti d’Europa (C.A.E.) e con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Unanime il parere della Giuria Internazionale del premio Barbara Cappochin , presieduta da Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, che ha ritenuto il progetto emblematico nel risolvere i problemi ambientali, tipici della città contemporanea.

Si tratta, infatti, di una grande autostrada pedonale che permette di connettere le due parti di Elche, in Spagna, separate dal fiume Vinalopò, che, come un solco nel terreno, divide la geometrica città creando una gravina profonda fino a 40 metri. “El Valle Trenzado” affronta “in modo coraggioso e con un approccio integrato i rischi idrogeologici che caratterizzano il territorio; la relazione tra progetto naturalistico, paesaggistico ed architettonico; il coinvolgimento delle comunità cittadine per trasformare l’opera pubblica in una soluzione che cambia la vita urbana”.

La Giuria del premio internazionale Barbara Cappochin ha assegnato, per la sezione internazionale, anche tre Menzioni d’onore rispettivamente a:  “Early childhood centre of 60 cribs” di Samuel Delmas, un centro di accoglienza per bambini ad Asnieres-sur-Seine, in Francia; “NOIE”, di Ahiara Madoka, a cooperative house a Tokyo, nonché allo stesso Progetto vincitore del Premio regionale veneto. Menzione speciale al progetto “Casa Rana”, di Giancarlo Artese, Studio made in Earth (onlus), una residenza per bambini sieropositivi nella regione del Tamil Nandu, in India.

Per Giuseppe Cappochin, presidente della Fondazione Barbara Cappochin e dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Padova “la qualità dei progetti presentati ed il loro contenuto dimostrano come gli architetti siano tornati ad interessarsi dei problemi della comunità, confrontandosi con i cittadini per risolvere i loro bisogni. E’ questa una ulteriore dichiarazione di responsabilità che la comunità professionale assume nei confronti della società civile, proponendo anche, con la sua predisposizione, preparazione e creatività, un valore aggiunto fuori da ogni programmazione:  quello rappresentato dalla bellezza”.

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