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Professionisti

Riforma professione architetto, il documento dell’Inu in difesa della professione di Urbanista

La bozza di riforma dell’ordinamento della professione di Architetto predisposta dal CNAPPC e sottoposta ai Consigli provinciali degli OAPPC il 3 marzo 2020 ha suscitato fin dalla sua apparizione una serie di reazioni preoccupate.

La (discussa) Riforma professione architetto, il documento dell’Inu
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La bozza di riforma dell’ordinamento della professione di Architetto predisposta dal CNAPPC e sottoposta ai Consigli provinciali degli OAPPC il 3 marzo 2020 ha suscitato fin dalla sua apparizione una serie di reazioni preoccupate anche negli ambienti ordinistici a cui l’INU ha dato immediato risalto, diffondendo le valutazioni di quanti mettevano in evidenza punti rilevanti del documento che segnalano un preoccupante arretramento rispetto alle acquisizioni di decenni di dibattito scientifico e di iniziativa istituzionale.

Nel corso della scorsa settimana si sono aggiunte le prese di posizioni ufficiali di associazioni culturali e scientifiche del mondo dell’urbanistica.

Il settore accademico ha evidenziato come la formazione e la ricerca universitaria hanno ormai configurato un profilo professionale di urbanista che è riconosciuto a livello internazionale, e che risponde ad una precisa domanda sociale per quanto riguarda il governo del territorio e il conseguimento di obiettivi di promozione sociale e sostenibilità ambientale ampiamente condivisi.

In modo convergente si sono poi espresse le associazioni a tutela dell’esercizio della professione di urbanista e pianificatore, a cui si è aggiunta l’associazione dei paesaggisti, che hanno denunciato l’assenza di un loro riconoscimento ed inquadramento nella proposta di riforma, che non si fa carico peraltro del futuro di quanti già esercitano un’attività professionale in questi campi.

L’INU, fondato da Alberto Calza Bini, segretario del sindacato architetti, 90 anni fa per promuovere l’urbanistica in Italia ha avuto tra le sue fila Giovanni Astengo, presidente onorario e fondatore presso l’IUAV del corso di studi universitari in urbanistica che egli immaginava come una nuova scienza e che avrebbe poi contribuito allo sviluppo di questa disciplina.

Uno sviluppo a cui si deve il radicamento dell’urbanistica nell’attività amministrativa svolta obbligatoriamente dalle istituzioni locali e l’adesione all’INU di molti Ordini professionali, tra cui anche numerosi ordini provinciali degli Architetti e il CNAPPC stesso che fa parte del CdN INU.

Nel solco di questa importante tradizione l’Istituto non può che difendere la formazione e la pratica dell’urbanistica, sostenendo le associazioni scientifiche e professionali che promuovono la sua conoscenza e il suo esercizio, e fornendo il suo contributo di esperienza e di elaborazione alla discussione che si confida verrà promossa al più presto dal CNAPPC in vista dell’emendamento e della condivisione del progetto di riforma della professione dell’Architetto da parte di tutti i soggetti interessati. Fa appello infine a tutte queste forze a cooperare perché le indubbie difficoltà che ciascuna di esse sta vivendo in questo periodo di crisi gravissima possano essere affrontate con la consapevolezza che l’urbanistica e la pianificazione territoriale potranno rivelarsi nuovamente indispensabili nella lunga e faticosa ricostruzione che ci attende dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

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