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Nuove regole per gli appalti pubblici: sì ai ribassi, ma solo su parte del valore complessivo

Approvato il Correttivo Appalti: sì ai ribassi nelle gare pubbliche, ma entro limiti definiti, per garantire equo compenso e qualità nei contratti di architettura e ingegneria.

Nuove regole per gli appalti pubblici: sì ai ribassi, ma solo su parte del valore complessivo
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Il Governo ha approvato il Correttivo Appalti, permettendo riduzioni sulle tariffe professionali entro certi limiti. Garantito un bilanciamento tra interessi pubblici e tutela dei professionisti nel rispetto della normativa sull’equo compenso. La normativa introduce meccanismi di controllo sugli sconti applicabili nei contratti per i servizi di ingegneria e architettura, evitando ribassi indiscriminati.

  1. Equo compenso negli appalti pubblici
  2. Nuove regole per i contratti di ingegneria e architettura
  3. Tetto massimo per il punteggio economico fissato al 30%
  4. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Approvato il Correttivo Appalti: sì ai ribassi nelle gare pubbliche, ma entro limiti definiti, per garantire equo compenso e qualità nei contratti di architettura e ingegneria.

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Correttivo Appalti, una modifica che interviene sulle norme del Codice dei Contratti Pubblici entrato in vigore nel luglio 2023. Uno degli aspetti più discussi riguardava proprio la tutela dell’equo compenso per le prestazioni professionali.

Il provvedimento risponde alle esigenze degli operatori del settore e alle richieste di modifica presentate a livello europeo, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra gli interessi pubblici e la giusta retribuzione dei professionisti coinvolti negli appalti pubblici.

Equo compenso negli appalti pubblici

Secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, la legge sull’equo compenso si applica ora anche agli appalti pubblici, prevedendo due meccanismi principali per evitare ribassi eccessivi: per gli affidamenti diretti, sarà garantito un minimo dell’80% del compenso previsto, mentre nelle gare d’appalto il ribasso potrà essere applicato solo sul 35% dell’importo complessivo, assicurando una remunerazione adeguata ai professionisti.

Nuove regole per i contratti di ingegneria e architettura

Queste nuove regole si applicano ai contratti di ingegneria e architettura con un valore pari o superiore a 140.000 euro. In questo caso, i compensi saranno calcolati in base al Decreto Parametri, utilizzato per definire l’importo da porre a base di gara.

Le stazioni appaltanti, inoltre, dovranno assegnare i contratti in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, che bilancia il rapporto tra qualità e prezzo. In particolare, il prezzo sarà fissato per il 65% dell’importo, mentre solo il restante 35% potrà essere soggetto a ribassi.

Tetto massimo per il punteggio economico fissato al 30%

Per evitare distorsioni, il tetto massimo per il punteggio economico sarà fissato al 30%, dando così maggiore rilievo alla qualità dell’offerta tecnica. Inoltre, si continuerà a verificare la presenza di offerte anomale, che verranno escluse automaticamente dalla procedura.

Un altro punto chiave riguarda gli affidamenti diretti per contratti di valore inferiore ai 140.000 euro, per i quali il ribasso massimo consentito sarà del 20%, in linea con il principio di equità. Questa modifica al Codice Appalti mira a risolvere le problematiche sorte nei mesi scorsi, in particolare riguardo all’applicabilità della Legge 49/2023.

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