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Ecologia dell’azione. Territori e cambiamenti climatici

Ecologia dell'azione: territori e cambiamenti climatici a Ravenna. Un dialogo con Wu Ming 1, Rita Rava e altri esperti per riflettere sul fare paesaggio.

Ecologia dell’azione. Territori e cambiamenti climatici
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Sabato 18 gennaio 2025, alle ore 17:30, presso la Sala Ragazzini, Largo Firenze (di fronte all’ingresso posteriore della Basilica di S. Francesco), a Ravenna, l’Ordine dellə Architettə PPC di Ravenna, in collaborazione con i circoli Arci Dock61 e ARCI Ravenna, organizza l’incontro dal titolo “Ecologia dell’azione. Territori e cambiamenti climatici”.

Ecologia dell’azione: territori e cambiamenti climatici a Ravenna. Un dialogo con Wu Ming 1, Rita Rava e altri esperti per riflettere sul fare paesaggio.

Con quali parametri l’essere umano agisce sul territorio? Secondo quali principi questi modelli potrebbero cambiare per sopperire alla condizione del cambiamento climatico? A partire da “Gli uomini pesce” di Wu Ming 1, un dialogo a più voci organizzato dall’Ordine dellə Architettə di Ravenna con ARCI Dock 61 e ARCI Ravenna.

Riflettono insieme e con il pubblico presente in sala Wu Ming 1, autore de “Gli uomini pesce” (Einaudi, 2024), Rita Rava, presidente dell’Ordine dellə Architettə PCC di Ravenna, Alessandro Iannucci, professore di letteratura greca dell’Università di Bologna e Veronica Rinasti, attivista del circolo ARCI Dock 61, interrogandosi sui principi che muovono o potrebbero muovere l’agire umano nella costruzione dei paesaggi in cui abitiamo. Quegli stessi paesaggi che vediamo drammaticamente trasformati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici a cui tanto contribuisce l’azione antropica, come il mondo scientifico continua a ricordare e dimostrare, apparentemente invano.

Partendo dalla selezione di alcuni elementi di riflessione offerti dal romanzo “Gli uomini pesce” e accompagnati dalla moderazione di Saveria Teston, esperta in processi di rigenerazione, i e le partecipanti cercheranno di ricomporre la complessità insita nel “fare paesaggio”, poiché “la sottovalutazione che si fa spesso del paesaggio da parte anche di chi studia i problemi territoriali va nel senso di trascurare che nel suo agire nella natura l’uomo investe tutto se stesso, la sua intelligenza, le sue passioni, le sue capacità di rappresentazione, di progettazione, i valori in cui crede (etici, estetici, etc.), il suo stesso senso della vita” (E. Turri).

Costruire un incontro con relatori e relatrici dalle competenze e storie molto eterogenee ha lo scopo di discutere di crisi del paesaggio non tanto in termini scientifici per arrivare alle relative soluzioni tecniche – che è quanto oggi prevale -, ma piuttosto aprire lo sguardo a molteplici punti di vista diversi, per introdurre argomenti inconsueti e offrire riflessioni più ampie, spalancando percorsi mentali inesplorati, suggestivi e ricchi di spunti.

Commentano in tal senso Rita Rava e Veronica Rinasti: «Cambiamenti climatici, territori umidi, ecologia sono argomenti non solo attuali, ma da noi particolarmente sentiti. Crediamo che ci sia un gran bisogno di interrompere e arricchire un dibattito ormai focalizzato su un unico filone, quello della ricerca e dell’innovazione tecnica come unici strumenti in grado di immaginare soluzioni. Non sarà la tecnica in mano ai tecnici a darci soluzioni possibili – campo troppo stretto, costi troppo elevati -, ma è la visione multipla di tecnica e umanesimo, ragione, arte ed etica, che potrà condurci all’individuazione di nuovi orizzonti.»

Lo scopo dell’incontro è infine tenere alto l’interesse, la curiosità e la partecipazione su argomenti tanto importanti quanto banalizzati e standardizzati nella discussione pubblica. Grazie alla conduzione di Saveria Teston, il dibattito riserva alcune sorprese che offriranno un più facile coinvolgimento del pubblico in un clima confortevole e vivace.

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