Ambiente

Certificazione EPD: la chiave per un edilizia sostenibile e competitiva

Scopri cos’è la certificazione EPD, come ottenerla, i vantaggi per le imprese e le novità 2025 su sostenibilità, LCA e digitalizzazione dei processi.

Certificazione EPD: la chiave per un edilizia sostenibile e competitiva
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Nel panorama industriale contemporaneo, l’attenzione verso l’impatto ambientale e la trasparenza delle performance ecologiche non è più una tendenza ma una priorità strategica. Le imprese sono sempre più chiamate a dimostrare con dati certi e verificabili il proprio contributo alla sostenibilità, non solo per rispondere alle normative europee, ma anche per soddisfare le aspettative crescenti di consumatori, investitori e partner commerciali. In questo scenario, la certificazione EPD – Environmental Product Declaration – si afferma come uno strumento chiave: un documento tecnico, riconosciuto a livello internazionale, che racconta in modo oggettivo e comparabile l’impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita.

  1. LCA (Life Cycle Assessment)
  2. EPD digitali
  3. Come ottenere una certificazione EPD
  4. Vantaggi della certificazione EPD
  5. Il valore della certificazione EPD
  6. Settori più interessati dall’EPD
  7. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Scopri cos’è la certificazione EPD, come ottenerla, i vantaggi per le imprese e le novità 2025 su sostenibilità, LCA e digitalizzazione dei processi.

Nel 2025 la sostenibilità non è più soltanto un vantaggio competitivo, ma una responsabilità imprescindibile per ogni impresa. In questo contesto, la certificazione EPD – acronimo di Environmental Product Declaration – rappresenta uno degli strumenti più affidabili per comunicare in modo credibile e verificabile l’impatto ambientale di un prodotto o servizio lungo tutto il suo ciclo di vita. A fronte di una crescente domanda di trasparenza, le EPD diventano oggi uno standard sempre più diffuso a livello internazionale, anche grazie alla spinta normativa dell’Unione Europea e alla digitalizzazione del processo.

LCA (Life Cycle Assessment)

La dichiarazione ambientale di prodotto si basa su un’analisi dettagliata del ciclo di vita, conosciuta come LCA (Life Cycle Assessment), condotta secondo parametri normati da standard internazionali come ISO 14025, ISO 14040, ISO 14044 e EN 15804. Questi riferimenti tecnici assicurano che i dati riportati siano oggettivi, comparabili e soprattutto verificati da enti terzi indipendenti, accreditati a livello nazionale o internazionale. In Italia, il ruolo di riferimento per la verifica e l’accreditamento è svolto da Accredia, mentre la piattaforma di pubblicazione e registrazione più utilizzata è EPDItaly, riconosciuta anche a livello europeo.

EPD digitali

A partire dal 2024, il settore ha visto una forte accelerazione grazie all’introduzione degli EPD digitali, che rendono più efficiente la creazione, la gestione e la pubblicazione delle dichiarazioni ambientali. La combinazione tra automazione, intelligenza artificiale e software avanzati – come One Click LCA, SimaPro, Ecoinvent e il più recente Digital EPD Compiler – ha rivoluzionato la metodologia, riducendo drasticamente tempi e costi. Oggi, grazie a questi strumenti, è possibile eseguire analisi complesse anche su prodotti articolati, con una precisione e una velocità che fino a pochi anni fa sembravano irraggiungibili.

Come ottenere una certificazione EPD

Il processo per ottenere una certificazione EPD segue una sequenza strutturata che parte dall’individuazione delle PCR (Product Category Rules), ovvero le regole specifiche per ciascuna categoria merceologica. Queste definiscono come condurre lo studio del ciclo di vita e quali dati includere nel documento. La fase di LCA rappresenta il cuore tecnico della procedura: qui vengono analizzati parametri come le emissioni di CO₂, il consumo idrico, la produzione di rifiuti e l’utilizzo energetico, lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento. Una volta completata l’analisi, si procede con la stesura della dichiarazione, che deve essere redatta seguendo i requisiti imposti dalle norme ISO e verificata da un ente terzo indipendente. Solo dopo la verifica, la EPD viene registrata e pubblicata, consentendo all’azienda l’uso ufficiale del logo EPD.

Vantaggi della certificazione EPD

I vantaggi della certificazione EPD non si esauriscono nella conformità normativa, ma si estendono alla sfera strategica, operativa e comunicativa. Dal punto di vista industriale, l’analisi LCA permette di individuare aree critiche nei processi produttivi, ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre i costi operativi. Allo stesso tempo, la trasparenza garantita dal documento EPD migliora significativamente la reputazione ambientale dell’azienda, rafforzando il suo posizionamento nei mercati nazionali e internazionali. Inoltre, le aziende dotate di EPD sono favorite in gare d’appalto pubbliche e nella partecipazione a protocolli di sostenibilità come LEED v4 e v5, BREEAM, DGNB e Cam.

Il valore della certificazione EPD

Non è un caso che, secondo recenti stime di mercato, il valore globale della certificazione EPD supererà i 4 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuo superiore al 14%. Questo trend è trainato sia dall’adozione obbligatoria prevista in molti regolamenti europei – come l’Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR) e il Construction Products Regulation (CPR) – sia dalla crescente sensibilità ambientale dei consumatori.

Settori più interessati dall’EPD

Nel 2025, i settori che più stanno investendo nella certificazione EPD includono l’edilizia (cemento, acciaio, infissi, isolanti), l’automotive, la cosmetica, l’industria del packaging, l’arredamento e l’agroalimentare. In tutti questi ambiti, l’adozione della dichiarazione ambientale rappresenta un segnale concreto di impegno e innovazione sostenibile.

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