martedì, Ottobre 14, 2025
0 Carrello
Attualità

Bonus Casa 2026: cosa succederà tra pochi mesi?

Bonus edilizi 2026. Spunta l’ipotesi di mantenere le detrazioni 50% e 36%, mentre il superbonus viene definitivamente soppresso.

Bonus Casa 2026: cosa succedere tra pochi mesi?
227Visite

Il 2026 si preannuncia come un anno di transizione cruciale per il comparto dell’edilizia italiana. Dopo le turbolenze generate dal ridimensionamento del superbonus, il Governo punta ora a una fase di stabilità normativa, con la conferma delle detrazioni fiscali al 50% e al 36% per gli interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica. L’obiettivo è garantire continuità agli investimenti, sostenere le famiglie e le imprese del settore e accompagnare il mercato verso un sistema di agevolazioni più sostenibile, pur rinunciando definitivamente ai meccanismi straordinari del passato.

  1. Requisiti e meccanismi per accedere alle agevolazioni
  2. Interventi coperti e costi accessori
  3. Impatto finanziario e stabilità del mercato edilizio
  4. Bonus barriere architettoniche e bonus mobili: scenari incerti
  5. Addio al superbonus: una scelta definitiva
  6. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Nel disegno di legge di Bilancio 2026 spunta l’ipotesi di mantenere le detrazioni 50% e 36%, mentre il superbonus viene definitivamente soppresso.

La Legge di Bilancio 2026, attesa per metà ottobre, dovrebbe confermare — almeno per il prossimo anno — le detrazioni bonus edilizi al 50% per la prima casa e al 36% per le altre abitazioni, secondo le anticipazioni. Senza un intervento normativo, dal 1° gennaio 2026 le aliquote col “meccanismo a scalare” introdotto dalla manovra 2024 sarebbero gradualmente calate: la prima casa vedrebbe il tasso ridursi al 36%, le seconde al 30%.

Tuttavia, il governo starebbe perseguendo una proroga selettiva, destinata a mantenere il beneficio pieno per gli immobili adibiti ad abitazione principale, mentre per gli altri rimarrebbe la detrazione ridotta.

Le due misure chiave che si intendono prolungare sono:

  • il bonus ristrutturazioni (art. 16-bis del TUIR), che prevede detrazione al 50%;
  • l’ecobonus (art. 14 del DL 63/2013), anch’esso al 50% per gli interventi di efficientamento energetico.

Requisiti e meccanismi per accedere alle agevolazioni

Per usufruire del bonus edilizi 2026 con aliquota al 50%, il contribuente dovrà essere proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile e risiedere anagraficamente nell’abitazione oggetto degli interventi. Per le seconde case e gli immobili non adibiti ad uso principale, compresi quelli in locazione, si applicherà l’aliquota del 36%.

Il massimale di spesa resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare e la detrazione sarà ripartita — come finora — in 10 quote annuali uguali. Al momento, non è prevista la riapertura delle opzioni sconto in fattura o cessione del credito, sospese con il D.L. 39/2024, salvo che per gli interventi già avviati entro il 29 marzo 2024.

Interventi coperti e costi accessori

Rientrano nelle agevolazioni le tipologie già note, previste da bonus ristrutturazioni ed ecobonus:

  • manutenzione straordinaria, restauro o risanamenti conservativi;
  • ristrutturazioni interne, realizzazione di nuovi servizi igienici o demolizione/ricostruzione nel rispetto della sagoma esistente;
  • lavori di miglioramento energetico (infissi, pompe di calore, pannelli solari o fotovoltaici, caldaie a condensazione, sistemi ibridi) collegati alla rete elettrica;
  • interventi antisismici limitati e opere per rafforzare la struttura statica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche, anche con ascensori, montacarichi, piattaforme elevatrici.

Sono detraibili anche i costi connessi quali progettazione, direzione dei lavori, perizie, asseverazioni e oneri urbanistici giustificati dall’intervento stesso.

Impatto finanziario e stabilità del mercato edilizio

La proroga delle detrazioni – secondo le prime stime – comporterebbe un onere a carico dello Stato pari a circa 1,5 miliardi di euro: circa 1 miliardo destinato al mantenimento del 50% per il bonus ristrutturazioni e 500 milioni per estendere l’ecobonus al medesimo tasso. Un impegno rilevante, che mira però a garantire continuità e stabilità al settore edilizio, segnato in passato da forti fluttuazioni legate all’erosione progressiva del superbonus.

Bonus barriere architettoniche e bonus mobili: scenari incerti

Il bonus barriere architettoniche, che oggi consente una detrazione del 75% per interventi su ascensori, servoscala, rampe e piattaforme elevatrici, è in scadenza al 31 dicembre 2025 e resta in forte bilico per il 2026.

L’orientamento del governo appare quello di uniformare le agevolazioni edilizie, eliminando eccezioni e riconducendo i lavori di abbattimento delle barriere al bonus ristrutturazioni con detrazione al 50%.
In parallelo, il bonus mobili ed elettrodomestici (50% fino a 5.000 euro, collegato a interventi di ristrutturazione) è previsto in scadenza al 31 dicembre 2025, ma il tema della proroga è oggetto di discussione in sede parlamentare.

È stimato che l’estensione per il 2026 potrebbe costare circa 700 milioni di euro, ma rimane cruciale per dare impulso al settore dell’arredo.

Addio al superbonus: una scelta definitiva

La Legge di Bilancio 2026 siglerà la fine del superbonus, l’incentivo introdotto nel 2020 con aliquota iniziale al 110%. Dopo progressive riduzioni (al 90%, 70%, 65%), l’agevolazione non sarà più applicabile.

Fino al 31 dicembre 2025, restano validi i cantieri condominiali avviati entro il 15 ottobre 2024; gli interventi su villette e immobili unifamiliari, invece, non potranno più beneficiare dell’incentivo.
Si conserveranno alcune eccezioni territoriali, soprattutto nei comuni colpiti da eventi sismici del Centro Italia, dove il superbonus potrà continuare a operare fino al 2026.

Il governo ha spesso criticato il modello del superbonus per la sua insostenibilità finanziaria. La sua abolizione rappresenta dunque una svolta definitiva: dal 2026, il sistema di incentivi edilizi si baserà esclusivamente su detrazioni “ordinarie”.

Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Unione Professionisti ti dà la possibilità di progettare e completare il tuo percorso di studi, proponendoti tutti i suoi corsi, sviluppati in modalità FAD asincrona, accreditati presso il CNAPPC.

X

Per leggere l'articolo, accedi o registrati

Non hai un account? Registrati!
X

Per leggere l'articolo, lascia la tua email

Oppure accedi