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Attualità

Intervento di restauro al Catasto del Sacro Convento di Assisi

L’intervento di restauro ha interessato anche i registri e gli antichi documenti dell'Archivio storico delle terre del Sacro Convento di Assisi

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Intervento di restauro al Catasto del Sacro Convento di Assisi. Anche San Francesco di Assisi ha avuto un ruolo nella rilevazione e nella misurazione di terreni e immobili. Sembra inverosimile ma, in realtà, è semplice da spiegare. Con la nascita dell’Ordine, e con la successiva costruzione della Basilica pontificia con l’annesso Sacro Convento, si generano copiosi i documenti che rappresentano il fondamento della legittimità giuridica della fraternità religiosa, allora riconosciuta dall’azione di governo delle autorità di allora. Da questa raccolta, nei secoli si è sviluppato l’insieme dei fondi archivistici legati alla Basilica di San Francesco e al Sacro Convento, confluiti poi nell’Archivio storico della Basilica e del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Ha preso forma così nel 1717 il Catasto di Giovanni Anastasio Fontana, negli anni scorsi soggetto ad un importante intervento di restauro, e presentato nella Biblioteca della Basilica di San Francesco di Assisi

Per la prima volta dopo l’intervento di restauro, è stato mostrato al pubblico nei giorni, il catasto di Giovanni Anastasio Fontana del 1717 insieme ad altri registri della serie e antichi documenti dell’Archivio storico inerenti le terre del Sacro Convento di Assisi. L’evento si terrà lunedì 14 marzo alle 16.30 presso la Biblioteca della Basilica di San Francesco: interverranno l’archivista, dott.ssa Cristina Roccaforte, e il restauratore, dott. Stefano Mastriforti.

 

“L’adesione alla iniziativa ANAI (Associazione Nazionale archivistica italiana) ‘Ispirati dagli archivi’ è sembrata” ha dichiarato il direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, fra Carlo Bottero “cosa spontanea e quasi ‘dovuta’. Come archivisti siamo consapevoli di dover lavorare non solo a servizio dei ‘professionisti’ della ricerca archivistica, ma anche e soprattutto per una più diffusa percezione della specificità degli archivi quale istituzione culturale che ha lo scopo di favorire per tutti l’incontro con la propria memoria collettiva”.

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