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“Il web non deve creare un mercato di architetti schiavi”

Il presidente degli architetti Leopoldo Freyrie al Ministro del Lavoro Orlando: “chi protesta è tacciato di essere espressione di una lobby conservatrice”.

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“Mi chiedo cosa accadrebbe se un sito web” afferma il presidente del Consiglio Nazionale Degli Architetti Leopoldo Freyrie “un domani, offrisse gratuitamente di mettere in gara il lavoro di operai specializzati per poi selezionarne uno di questi retribuito low cost con parametri fuori dai contratti nazionali. Immagino uno sciopero generale, l’intervento del Ministro del lavoro, lo scandalo sui giornali, l’intervento delle Procure. Ma se ciò accade, come già accade, a architetti con un reddito medio annuale di 8 mila euro non solo tutto tace, ma chi protesta è tacciato di essere espressione di una lobby conservatrice”

L’ennesima dichiarazione sull’argomento architetti italiani vs Cocontest che non mancherà di far discutere.

Quella degli architetti però ribadisce Freyrie “non vuole essere una battaglia di retroguardia. La rivoluzione digitale è connaturata alla professione, non vogliamo tornare indietro, anzi chiediamo maggiori riforme e l’accesso anche per noi alle start up innovative e alle reti d’impresa, da cui il Ministero dello sviluppo economico ci esclude nonostante le Direttive comunitarie”.

Secondo il CNAPPC sarebbero infatti  “sempre più diffusi fenomeni quali quelli della realizzazione, mediante il web, di una vera e propria mediazione delle prestazioni professionali in cui la società mediatrice offre gratuitamente, o a prezzi infimi, prestazioni professionali proprie degli iscritti ai nostri Albi, sfruttando quegli architetti che, nella disperazione della disoccupazione e della mancanza di lavoro, si illudono di poterlo trovare così”.

 

L’auspicio del Consiglio Nazionale è che, nello spirito della riforma delle professioni, il Ministro Orlando “intervenga per regolare il mercato anche nelle sue forme digitali che dovrebbero assicurare la selezione sul merito dei migliori, senza lucro per intermediari interessati, con la garanzia per i cittadini che la sicurezza, la legalità e la qualità dei loro luoghi di vita  e di lavoro sono in mano ad architetti abilitati, competenti e che rispondono del loro operato”.

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