mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Ambiente

La regione Piemonte ri-adotta il Piano Paesaggistico

La Giunta regionale ha ri-adottato il Piano paesaggistico, realizzato d’intesa con il Ministero dei Beni, delle attività culturali e del turismo, uno strumento di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale piemontese.

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La novità rispetto al piano paesaggistico elaborato nel 2009 è la ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate, oggetto anche di un fitto programma di consultazioni.

La ricognizione ha portato alla classificazione di ben 365 beni tutelati, più di 200 laghi, 1700 fiumi, torrenti e corsi d’acqua, 106 parchi e riserve, 90 zone di interesse archeologico, circa 460mila ettari di montagna, nonché ghiacciai, circhi glaciali e boschi.

Il Piano paesaggistico è stato quindi arricchito con i dati relativi ai perimetri dei beni paesaggistici di tutto il Piemonte, per la prima volta digitalizzati e resi disponibili agli enti locali. Un lavoro, nel complesso, enciclopedico, durato diversi anni e realizzato in Italia solo da poche altre Regioni, e che ha suscitato viva soddisfazione da parte della giunta regionale.

Il piano paesaggistico è uno strumento importante” ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Urbanistica e Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia “non solo per quanto riguarda la nuova disciplina dei beni paesaggistici, ma anche per il grado di approfondimento delle informazioni e delle indicazioni contenute, rivolte alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico del Piemonte ma anche alla gestione delle trasformazioni, per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio”.

Ma perché la Regione Piemonte si è vista “costretta” alla riadozione del vecchio piano paesaggistico?

La riadozione del Piano è stata considerata opportuna alla luce degli approfondimenti effettuati dopo il 2009” ha dichiarato alla stampa la giunta regionale “in relazione anche alle osservazioni pervenute. Il Ppr è stato infatti sottoposto ad un’attenta rilettura e a un complesso processo di revisione e integrazione dei suoi aspetti conoscitivi, cartografici e normativi, che ha portato a una nuova formulazione di tutti gli elaborati

A partire dalla data di adozione, le perimetrazioni dei beni paesaggistici e le prescrizioni contenute saranno sottoposte alle misure di salvaguardia previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Non saranno quindi consentiti sugli immobili e nelle aree tutelate interventi in contrasto con le prescrizioni delle norme di attuazione.

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