Aggiornamento dei coefficienti IMU per i fabbricati D non accatastati: le novità per il 2025

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente emesso il decreto del 14 marzo 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 69 del 24 marzo 2025, che stabilisce i nuovi coefficienti di aggiornamento per il calcolo dell’Imposta Municipale Propria (IMU) e dell’Imposta Immobiliare sulle Piattaforme Marine (IMPi) per l’anno 2025. Tali coefficienti sono fondamentali per determinare la base imponibile degli immobili classificabili nel gruppo catastale D non ancora iscritti al catasto e posseduti interamente da imprese.
Pubblicato il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che aggiorna i coefficienti per il calcolo dell’IMU e dell’IMPi per i fabbricati a destinazione speciale non accatastati.
Secondo quanto riportato nel decreto, il coefficiente di aggiornamento per il 2025 è stato fissato a 1,00. Questo valore si applica ai fini del calcolo dell’IMU e dell’IMPi per i fabbricati del gruppo D non accatastati, come opifici, alberghi, ospedali, capannoni e palestre. L’aggiornamento annuale di questi coefficienti è essenziale per garantire una corretta determinazione del valore imponibile di tali immobili.
Importanza dei coefficienti di aggiornamento
I coefficienti di aggiornamento sono strumenti utilizzati per adeguare il valore contabile degli immobili al fine di determinare correttamente la base imponibile per le imposte dovute. Nel caso dei fabbricati del gruppo D non accatastati, il valore viene determinato sulla base del costo di acquisto o di costruzione, aggiornato annualmente tramite l’applicazione di questi coefficienti. Questo metodo assicura che l’imposizione fiscale rifletta il valore reale degli immobili, anche in assenza di una rendita catastale ufficiale.
Scadenze per il versamento dell’IMU 2025
Per l’anno 2025, le scadenze previste per il versamento dell’IMU sono:
- 16 giugno 2025: termine per il pagamento dell’acconto;
- 16 dicembre 2025: termine per il saldo.
È fondamentale rispettare queste date per evitare sanzioni e interessi di mora.
Ripartizione del gettito tra Stato e Comuni
Un aspetto rilevante dell’IMU sui fabbricati del gruppo D riguarda la ripartizione del gettito fiscale tra lo Stato e i Comuni. L’aliquota base è fissata allo 0,86%, con la possibilità per i Comuni di modificarla entro determinati limiti:
- Aliquota minima: 0,76%;
- Aliquota massima: 1,06%.
La quota corrispondente allo 0,76% è destinata allo Stato, mentre l’eventuale incremento deciso dal Comune rimane nelle casse comunali.
L’aggiornamento dei coefficienti per il 2025 rappresenta un passaggio cruciale per la corretta determinazione dell’IMU e dell’IMPi dovute sui fabbricati del gruppo D non accatastati. È essenziale che le imprese proprietarie di tali immobili prestino attenzione a questi aggiornamenti e rispettino le scadenze fiscali per garantire una gestione tributaria conforme alle normative vigenti.
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