All’Ansaldo di Milano vedrà la luce un nuovo tipo di fabbrica
La nuova fabbrica della creatività milanese, progettata da Onsitestudio, vedrà la luce nei locali dell’ex Ansaldo
L’ex fabbrica dell’Ansaldo si apre alla città.
In occasione dell’Expo 2015 che tra poche settimane catalizzerà su Milano l’attenzione di milioni di turisti sulla città meneghina, Milano annuncia ufficialmente come nei locali dell’ex fabbrica Ansaldo verranno realizzati, a partire dal mese di maggio, i lavori di ristrutturazione della stessa. Gli spazi dell’Ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo nel cuore della zona Tortona vedranno partire un nuovo cantiere. Tutta l’area sarà riqualificata e dovrà costituire un punto di riferimento per la cultura, multidisciplinare e attenta ai linguaggi della contemporaneità, pensata per l’incontro e la produzione creativa.
Il progetto architettonico sarà firmata dallo studio milanese Onsitestudio.
L’intera operazione architettonica occuperà una superficie di circa 6.000 metri quadri distribuiti su due livelli principali. Altri 6.000 mq saranno, forse, interessati da un’opzione per un possibile futuro ampliamento del progetto. Un impianto architettonico dal grande fascino, che mira a documentare e testimoniare l’ex natura industriale della città di Milano.
Una città in cui il fervento artistico – -culturale è comunque alto. Il progetto che vedrà la riqualificazione dell’area ex Ansaldo vede la partecipazione di ben cinque partner culturali, associazioni e enti tra i più rappresentativi di tutta la società milanese.
Milano può infatti vantare un sottofondo associazionistico dall’indubbio valore, un mondo che il progetto di Onsitestudio ha messo al centro della riqualificazione urbana dell’area. Il progetto prevede infatti la realizzazione di diversi spazi per lavorare in piccoli o grandi gruppi in quello che dovrà divenire un vero e proprio incubatore e laboratorio, un banco di prova e acceleratore per imprese e associazioni, per investitori di venture capital ed early adopter, per progettisti e ricercatori.
L’area di intervento era già stata oggetto di progettazione esecutiva da parte dello studio inglese di David Chipperfield coinvolto da 15 anni nella definizione del nuovo Museo delle Culture inaugurato il 27 marzo tra le polemiche.