Architetti al tempo del Coronavirus: luoghi di lavoro adattati all’emergenza
Architetti al tempo del Coronavirus. Alcuni semplici (e spesso poco considerati) consigli per adattare lo studio tecnico e l’ufficio all’emergenza coronavirus!
L’ufficio, come l’abbiamo conosciuto prima della pandemia di coronavirus è solo un lontano ricordo. Se sia un bene o un male, solo il tempo potrà dircelo.
Intanto le aziende hanno riaperto (anche se lo spettro di un nuovo lockdown è sempre dietro l’angolo) e tanti architetti si trovano a lavorare oggi in uno spazio molto diverso da quello che hanno lasciato.
In questo momento di transizione, uffici e studi tecnici devono riflettere profondamente sulle strategie a lungo termine da mettere in campo per riunire le persone in modo sano e sicuro.
Con il passare del tempo si andranno a progettare dei modelli di studi tecnici ibridi, delle soluzioni che consentano ai dipendenti di lavorare in remoto almeno due giorni alla settimana e di sviluppare un lavoro mirato.
Andare in ufficio per entrare in contatto con i colleghi e impegnarsi in interazioni sociali e creative sarà limitato a pochi giorni alla settimana.
Alcuni studi di progettazione hanno concepito una nuova area sociale, chiamata Host Bar, per fornire una soluzione per interazioni significative e sicure ai colleghi che hanno visto ridursi le occasioni di socializzazione. Per andare incontro alla necessità di socializzazione sono stati progettato nuovi spazi conviviali dove il contatto è si ridotto al minimo, ma con disponibilità di bevande, e macchine da caffè e snack confezionati singolarmente per soddisfare gli standard igienici. Lo spazio è stato pensato con dimensioni più ampie cosi da soddisfare le esigenze di allontanamento sociale e presenta anche due lavandini ben distanziati.
Le aziende, inoltre, possono anche organizzare uscite fuori sede. All’esterno degli uffici è possibile riunirsi in piccoli gruppi, indossando maschere e mantenendo la distanza fisica raccomandata. Incontrare gruppi di colleghi in un parco ha aiutato diverse realtà a non interrompere gli incontri di lavoro e a garantire meeting specifici di lavoro.
Architetti al tempo del Coronavirus: luoghi di lavoro adattati all’emergenza
Per garantire che il posto di lavoro sia sempre pronto a ricevere i dipendenti, moltissime aziende hanno istituito protocolli di pulizia molto rigidi. All’ingresso, nelle realtà più attente, possiamo trovare una stazione di pulizia, un’area specifica utilizzata per mantenere le regole sulla distanza fisica e per dare la possibilità di lavarsi le mani, sanificare vestiti, il telefono, togliersi le calzature da esterno e indossare scarpe da interno. Queste precauzioni sono utili a ridurre la percentuale di rischio di contagio da covid 10.
Poiché i posti di lavoro non sono ancora rientrati a pieno regime, molte aziende hanno riorganizzato i loro ambienti lounge in modo che le persone possano lavorare più comodamente mentre si allontanano dalla società e si adattano psicologicamente a essere in ufficio dopo aver lavorato da casa.
Architetti al tempo del Coronavirus: la pausa pranzo.
Le mense in ufficio sono state progettate nel corso dei diversi anni, specificamente per incoraggiare la socializzazione e la collaborazione. Ora, tuttavia, questi spazi devono essere rielaborati per garantire il necessario distanziamento fisico.
Ri progettazione del bagno al tempo del coronavirus
I bagni per più persone, tipici degli uffici di un tempo, sono ora un’area dei luoghi di lavoro a cui le aziende devono prestare particolare attenzione. I bagni sul posto di lavoro devono essere ripensati, sia per quanto riguarda la capacità, sia per la pulizia, per i turni di utilizzo e sanificazione.