Architetti, la nostra è una professione sempre più europea
Offrire agli architetti italiani gli strumenti utili per cogliere le opportunità connesse alla nuova programmazione europea
Offrire agli architetti italiani gli strumenti utili per cogliere le opportunità connesse alla nuova programmazione europea, sostenendoli attraverso un percorso innovativo e qualificante per metterli nelle condizioni di progettare secondo gli standard comunitari: è questo, in sintesi, l’obiettivo del ciclo di conferenze organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori attraverso il Dipartimento Agenda Urbana e Politiche Europee, coordinato da Lilia Cannarella, che prenderà il via il prossimo 15 dicembre con il Seminario “Le Politiche di Coesione e la Programmazione Europea 2014/2020 – Ruoli e opportunità per i professionisti”.
Una professione, quella di architetto, sempre più europea. Le politiche dell’Unione, a partire all’Agenda Urbana, rappresentano, infatti, un’occasione da non perdere sia per ridefinire, in termini di innovazione, il ruolo e la dimensione professionale dell’architetto, sia come concreta possibilità di trovare uno sbocco per fronteggiare la crisi che, ormai da anni come conseguenza del ristagno del settore dell’edilizia, ha fortemente colpito i progettisti.
Basta pensare alla varietà e all’entità di alcuni dei fondi destinati alle Città nell’ambito della programmazione comunitaria: dai 100 miliardi del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per le aree urbane, di cui 15 miliardi gestiti direttamente dalle città, alle risorse (1,5 miliardi) previste dal Fondo sociale europeo (Fse) per lo sviluppo urbano sostenibile, fino ai finanziamenti che può erogare la Banca europea per gli investimenti (Bei). Ed ancora, dai 370 milioni per le Urban innovative actions (Uia), ai 96 milioni relativi a Urbact, nonché ai fondi collegati a programmi come Smart Cities, Horizon 2020, Life.
Affinché gli architetti Italiani e le realtà urbane siano pronti ad utilizzare in maniera efficace questi nuovi scenari è indispensabile lavorare in modo sinergico con le Agenzie Nazionali, gli Enti locali e regionali per scongiurare il rischio che l’Italia continui a perdere – così come è stato in passato – significative quantità di risorse ad essa destinate. Proprio per questo motivi – e nell’ottica di una visione strategica complessiva per rilanciare la centralità del ruolo degli architetti – il ciclo di Seminari propone un percorso fondato sul dialogo con gli Enti e le Istituzioni Italiane ed Europee preposti alla programmazione e gestione dei Fondi strutturali e sullo scambio di buone pratiche.
Il Seminario “Le Politiche di Coesione e la Programmazione Europea 2014/2020 – Ruoli e opportunità per i professionisti” – che si terrà alle ore 15 nella sede del Consiglio Nazionale degli Architetti in Via di Santa Maria dell’Anima, a Roma – sarà aperto dai saluti di Giuseppe Cappochin Presidente degli Architetti italiani e da Alberto Versace, Direttore di Area Progetti e Strumenti – Agenzia per la Coesione Territoriale.
Moderati da Lilia Cannarella, seguiranno gli interventi di Luciano Lazzari Presidente Architects’ Council of Europe; di Paolo Galletta, Dirigente Ufficio 6 Area Progetti e Strumenti, Programmi Operativi di Cooperazione Territoriale – Agenzia per la Coesione Territoriale; di Anna Maria Curcuruto Assessore Pianificazione Territoriale Regione Puglia; di Massimiliano Pacifico, Esperto a supporto dell’Autorità di Gestione del PON Metro e di Dora Di Francesco, Autorità di Gestione PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.