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Architetti Per il Futuro: 10 regole per progettare il mondo di domani

Come sarà il mondo di domani? Architetti per il Futuro ha redatto un decalogo per guidare il mondo dell’architettura verso il futuro.

Architetti Per il Futuro: 10 regole per l'architettura del futuro
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10 regole, tante (o poche) sono le regole che secondo Architetti Per Il Futuro dovranno guidare i settori delle costruzioni, della progettazione e dell’urbanistica nei mesi del Post COVID. Fare ciò, è ormai assodato, richiede grandi capacità d’ideazione e di progettazione, caratteristiche che fanno da sempre parte del bagaglio professionale degli architetti italiani.

In questo Articolo:

  1. Come sarà il mondo di domani? Architetti per il Futuro ha redatto un decalogo per guidare il mondo dell’architettura verso il futuro.
  2. Che cosa è Architetti Per il Futuro? Quali sono le loro proposte?
  3. Come nasce e dove vuole arrivare Architetti per il Futuro?
  4. Il decalogo di Architetti per il Futuro: 10 regole per progettare il mondo di domani!?
  5. 1 – Architettura per la sfida 2030.
  6. 2 – Progettare l’adattamento al clima delle città e dei territori.
  7. 3 – Rigenerazione Urbana (NATURA / PARTECIPAZIONE / RESILIENZA)
  8. 4 – Nuovo rapporto tra città e aree interne.
  9. 5 – Progettare il Futuro e avviare un nuovo patto per l’ambiente
  10. 6 – Nuovi Strumenti di Pianificazione.
  11. 7 – Semplificazione.
  12. 8- Nuovi Concorsi di Architettura
  13. 9 – Architettura da vedere come conoscenza multidisciplinare.
  14. 10 – Nuovi Strumenti di Concertazione e di Finanza Urbana
  15. Sei un Architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Come sarà il mondo di domani? Architetti per il Futuro ha redatto un decalogo per guidare il mondo dell’architettura verso il futuro.

Gli obbiettivi, semplificando, sono quelli di ridisegnare (strizzando l’occhio all’etica e all’ecologia) i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici; ripensare le dinamiche urbane cosi da rendere le nostre città luoghi più vivibili e per ultimo avviare nuovi cantieri dando cosi respiro e nuovo impulso al settore delle costruzioni.

Che cosa è Architetti Per il Futuro? Quali sono le loro proposte?

Architetti per il futuro non è semplicemente un aspettativa di crescita per il futuro ma una vera e propria piattaforma programmatica nata a opera del CNAPPC nel corso del primo post Lock Down.

Ad Aprile 2020, in un comunicato ufficiale del Cnappc a firma del Presidente Giuseppe Cappocchin veniva data notizia della nascita di un nuovo percorso partecipativo con cui il mondo dell’architettura si apriva alla società civile e alla comunità dei cittadini.

“Vogliamo avviare un percorso di riflessione – dichiarava Cappocchin – il nostro obiettivo è quello di ripensare i luoghi e le forme dell’abitare del vivere, del divertirsi e della cultura”. Un progetto importante, che per essere reso concreto ha avuto, fin da subito, necessità di un luogo dove discutere e dove confrontarsi.

“Abbiamo pensato – continua Cappocchin nella nota stampa del 20 aprile 2020 – a una piattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell’architettura”.

Come nasce e dove vuole arrivare Architetti per il Futuro?

Architetti per il Futuro, abbiamo già detto, nasce ad Aprile 2020 con un comunicato ufficiale del CNAPPC, ma il primo evento pubblico è stata la maratona di 24 ore non stop (dal 23 maggio 2021 al 24 maggio 2021) di confronti, contributi e interventi nati e sviluppati all’interno della grande comunità degli architetti italiani.

Il decalogo di Architetti per il Futuro: 10 regole per progettare il mondo di domani!

L’architettura è cultura e bene comune. Attorno a questa frase ruotano le idee che sono alla base del progetto Architetti per il Futuro. Condivisione progettazione ispirata che hanno portato alla nascita di 10 regole che dovranno guidare il settore delle costruzioni verso il futuro.

1 – Architettura per la sfida 2030.

Sono le città e i conglomerati urbani a essere al centro delle attenzioni di Architetti per il futuro. La sfida per un corretto sviluppo sostenibile, in particolar modo adesso nel post pandemia, deve essere giocata nelle città e per raggiungere gli obiettivi dell’agenda ONU 2030 è ormai chiaro a tutti come sia necessaria un inversione di tendenza atta a riprogettare le città e gli spazi abitativi.

2 – Progettare l’adattamento al clima delle città e dei territori.

Il secondo punto del decalogo agisce sugli stili e sugli spazi dell’abitare andando ad incidere (modificandolo in maniera più sostenibile) sul rapporto tra ambiti urbani e natura. Più mobilità, maggior accesso ai servizi, sviluppo della socialità all’interno delle comunità, una maggiore sensazione di sicurezza sul territorio e una riduzione progressiva del rischio idrogeologico.

3 – Rigenerazione Urbana (NATURA / PARTECIPAZIONE / RESILIENZA)

Le grandi periferie urbane devono essere riqualificate e poste al centro del progetto di Architetti per il futuro. I sobborghi delle città italiane devono diventare il fulcro dello sviluppo di nuovi “progetti policentrici di rigenerazione socio-culturale-ambientale integrati in un sistema diffuso di polarità in rete”.

4 – Nuovo rapporto tra città e aree interne.

Dalle periferie ai centri storici delle città. L’Italia è una nazione di piccoli centri e borghi storici. Una costellazione fitta di piccoli paesi e di micro-quartieri che sono l’anima della grande bellezza italiana. Una rigenerazione urbana, per essere tale, non può che ancorarsi e sviluppare questi punti forti.

5 – Progettare il Futuro e avviare un nuovo patto per l’ambiente

Il cambiamento a cui aspirano gli architetti per il futuro non può che andare a braccetto con una nuova filiera delle costruzioni. Per fare ciò è necessario progettare nuovi metodi di confronto tra mondo della progettazione, settore delle costruzioni, pubblica amministrazione, finanza e grandi realtà industriali. Solo mettendo a sistema tutte queste realtà sarà possibile concretizzare la sostenibilità nelle trasformazioni del territorio.

6 – Nuovi Strumenti di Pianificazione.

Mettere il PNACC e la progettazione di nuovi strumenti di pianificazione al centro del progetto è l’unico modo per impostare un lavoro che favorisca nuovi investimenti privati e una crescita della domanda interna. Progettare un nuovo futuro per la pianificazione urbana è l’unica strada per dare risposte concrete ai problemi del cambiamento climatico.

7 – Semplificazione.

Il settore dell’edilizia è gravato dal peso di un elefantiaca produzione normativa. Per favorire la ripartenza del settore delle costruzioni e delle progettazioni di qualità è fondamentale pensare ad una generale riforma semplificativa dell’attuale quadro normativo che regola il governo del territorio (leggi urbanistiche, Codice dei Contratti, testo unico dell’edilizia).

8- Nuovi Concorsi di Architettura

Sfruttare lo strumento dei concorsi di architettura, secondo il progetto Architetti per il futuro, favorirebbe lo sviluppo di una nuova progettazione urbanistica orientata alla qualità.

9 – Architettura da vedere come conoscenza multidisciplinare.

Progettare e sviluppare un progetto d’architettura risulta essere sempre più un’attività multidisciplinare dove storia, sociologia, urbanistica, edilizia … si intrecciano e concorrono al corretto sviluppo di un progetto architettonico. Un intreccio che rende necessaria una riforma del settore della formazione con nuovi percorsi formativi di alta formazione dove tematiche ambientali, transizione verde, rivoluzione digitale, programmazione economica possano trovare dignita di insegnamento.

10 – Nuovi Strumenti di Concertazione e di Finanza Urbana

La PA Pubblica Amministrazione deve nuovamente ricoprire un ruolo da protagonista nel settore della progettazione urbana. Il futuro delle vedere il settore pubblico, smetterla di recepire passivamente le istanze dei privati ma riprendere le redini dando spunti e indirizzi da seguire. La P.A, per fare questo, deve dotarsi di nuove e moderne professionalità, tecnici con competenze professionale che sappiano gestire processi complessi e negoziare tra interessi pubblici e privati.

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