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Attualità

Architettura, design e neuroscienze: bello è buono

Il master Neuroscience applied to architectural design forma figure professionali capaci di sviluppare progetti e servizi incentrati sul miglioramento dell'esperienza umana dello spazio architettonico e urbano.

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Dalle neuroscienze all’architettura, dalla progettazione al design, dal rispetto dell’ambiente all’efficienza: sono gli ingredienti che, insieme ad una faculty di alto livello, fanno del master in Neuroscience applied to architectural design, NAAD, offerto dall’Università IUAV di Venezia, un percorso internazionale di eccellenza. “Il master, indirizzato ad architetti, progettisti e consulenti d’impresa – racconta il professore Davide Ruzzon, responsabile scientifico del master-, offre una formazione di alto livello che, partendo dalle neuroscienze e analizzando la nostra dimensione evolutiva, applica questo sapere all’ambiente urbano per migliorare il modo in cui lo viviamo. L’architettura al servizio degli utenti”.

Perché oggi lo studio delle neuroscienze è così importante?

“Gli studi nel campo delle neuroscienze in questi anni hanno trovato diverse applicazioni, applicazioni che, a loro volta, hanno contribuito ad arricchire ancora di più questo settore: tecnologia, estetica, arte, marketing, economia e molte altre. Perché? Perché permettono di scavare all’interno del nostro essere, della nostra dimensione evolutiva e di applicare questa conoscenza ad ambiti diversi. Le neuroscienze hanno evidenziato quelle che sono le basi biologiche delle attività mentali confermando mediante metodologie scientifiche una definizione di uomo come intreccio di sensorialità ed intelletto. L’uomo non solo conosce, riflette, medita ma agisce e reagisce secondo risposte emozionali molteplici. È possibile affermare che le neuroscienze hanno dimostrato nel dettaglio, secondo parametri scientifici, ciò che era stato in precedenza sostenuto dalla fenomenologia, e in particolare dalla antropologia filosofica”.

Come si lega questa disciplina al design e all’architettura?

“I contesti architettonici in cui viviamo non possono prescindere dalla nostra dimensione umana, fanno parte del nostro esperire, influenzano le nostre azioni e i nostri pensieri. Sono tutt’uno con il nostro essere. Per questo motivo è importante mettere a frutto il sapere delle neuroscienze: forniscono basi scientifiche al rapporto tra le caratteristiche dell’ambiente e le risposte emotive delle persone. Si tratta di un binomio che permette di comprendere in modo approfondito come l’ambiente costruito possa influenzare la salute e il benessere delle persone, come le persone riescano a svolgere le proprie funzioni vitali e professionali nei vari ambienti e quali stati d’animo si producono. Il fine ultimo è ricostruire una sintonia più ricca tra noi e il luogo in cui siamo affinché le persone possano vivere meglio”.

La tecnologia, da questo punto di vista, rappresenta un valore aggiunto?

“La tecnologia, oltre a favorire le realizzazioni di certe strutture ed ambienti, attraverso il digitale – e in particolare i big data – ha sicuramente affinato il livello di conoscenza che possiamo avere delle esperienze degli spazi che ogni giorno viviamo. Da questo punto di vista supportano le attività di progettazione delle figure professionali che formiamo attraverso il Master, chiamate a comprendere le condizioni necessarie a uno sviluppo regolato delle emozioni nell’esperienza attraverso la composizione degli elementi architettonici (relazioni topologiche e prossemiche, geometria, luce naturale ed elementi vegetazionali, ritmo, texture, colore, materiali, suono). Il fine ultimo di questo processo è migliorare la vita delle persone, rafforzarne l’attenzione, la memoria, l’apprendimento e la qualità delle relazioni sociali grazie ad una progettazione degli spazi più consapevole”.

Che figure professionali forma il master

“Il master è rivolto ad architetti, progettisti e consulenti d’impresa, e si propone di formare persone in grado di realizzare progetti e servizi incentrati sul miglioramento dell’esperienza umana dello spazio architettonico e urbano, da inserire in studi di progettazione, gruppi di sviluppo immobiliare e società di gestione di servizi pubblici e privati. A questo fine al Master NAAD di Venezia, abbiamo riunito alcuni dei più importanti professori, professionisti, operatori, manager e architetti in questi campi per colmare il divario tra teorie scientifiche e design”.

Sono previste attività sul campo?

“Il terzo modulo, dopo i primi due della durata di tre mesi incentrati su anatomia e fisiologia della percezione architettonica e su architettura e sistema corpo-cervello, fornirà agli studenti gli strumenti per trasformare e costruire edifici nelle città, curando le esigenze degli utenti. Il corso ha sviluppato il suo programma con particolare riferimento ad Aeroporti, Fabbriche, Ospedali, Alberghi, Hotel, Parchi, Carceri, Centri Commerciali, Scuole, Residenze Anziani, Social e Student Housing, Stadi, Spazi Urbani, Luoghi di lavoro, per fornire gli strumenti per realizzare architetture adatte al suo utilizzo, in grado di migliorare i dati economici (ROI, SROI, Asset Value) di aziende private e pubbliche”.

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