Assicurazione professionale: come funziona per gli architetti?
A partire dall’agosto 2013 i liberi professionisti iscritti a un ordine, compresi quindi gli architetti, hanno l’obbligo di tutelare i propri clienti attraverso la sottoscrizione di una polizza assicurativa.
A partire dall’agosto 2013 i liberi professionisti che risultano iscritti a un ordine, compresi quindi gli architetti, hanno l’obbligo di tutelare i propri clienti (e non solo i terzi come definito in precedenza) attraverso la sottoscrizione di una polizza assicurativa.
Questa è importante sia in grado di erogare rimborsi e indennizzi qualora si verifichi la richiesta di risarcimento danni per motivi quali errori o omissioni, sempre che appaia legittima naturalmente.
Una valida assicurazione professionale, nel caso di una professione come quella dell’architetto, interviene così da poter proteggere e tutelare il patrimonio del professionista. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più.
Una tutela obbligatoria
Come abbiamo accennato, l’assicurazione professionale è obbligatoria per gli architetti già da diversi anni. Una categoria che si trova, quindi, nelle condizioni di dover sottoscrivere una polizza di Responsabilità Civile Professionale secondo quanto stabilito in seguito all’introduzione del D.P.R. 137/2012.
A doversi tutelare è sia il singolo libero professionista, sia gli Studi Associati in cui sono presenti soci e collaboratori che operano a nome dello studio stesso.
Pertanto, risulta imprescindibile essere a conoscenza di una clausola specifica: la cosiddetta claims made. Essa entra in essere proprio quando il cliente di un professionista assicurato presenta richiesta di risarcimento. Si tratta di un tema che è fondamentale approfondire, motivo per cui risulta imprescindibile informarsi per saperne di più sulla clausola claims made.
L’assicurazione professionale garantisce all’architetto una protezione a fronte di possibili richieste dovute a eventuali errori professionali e copre tutti i costi inerenti a tali procedimenti, inclusi quelli legali.
Si tratta di una tutela che copre gli errori che comunemente possono essere commessi da parte degli architetti, ovvero:
- Durante la fase di progettazione, per un calcolo errato di una struttura, anche se si tratta di aree verdi urbane.
- Durante la direzione dei lavori: il cliente può rivendicare eventuali mancanze.
- Sempre durante la direzione dei lavori, a proposito dell’osservanza di disposizioni sulla sicurezza dei lavoratori.
L’obbligo riguarda tutti gli architetti, inclusi coloro che offrono una prestazione occasionale, prescindendo dall’apertura di partita IVA. Diversamente, il rischio, per un architetto che lavora in tale regime, è quello di trovarsi ad andare incontro a una sanzione disciplinare. Stessa cosa per gli architetti neo-iscritti all’ordine.
Ricordiamo che l’iscrizione all’ordine è indispensabile per poter esercitare la professione. Idem per quanto riguarda la sottoscrizione di una polizza assicurativa.
Quali sono i costi?
Il costo di un’assicurazione professionale per architetti dipende da molteplici fattori quali:
- Età ed esperienza del soggetto che si trova a presentare la richiesta.
- Rischio che presenta per la compagnia: se in passato sono state già presentate domande di risarcimento, il costo aumenta.
- Tipologia di clausole inserite.
- Presenza di soluzioni quali la franchigia, nonché il massimale che si intende coprire.
- Numero di eventuali dipendenti: vanno anch’essi coperti dall’assicurazione.
- Volume di fatturato generato dal professionista che richiede l’assicurazione.
L’assicurazione vale su tutto il territorio nazionale, nonché per le prestazioni che vengono svolte in territori quali Città del Vaticano, San Marino e Unione Europea. Una tutela obbligatoria e imprescindibile, capace di far dormire, tuttavia, sonni più sereni ai professionisti che la sostengono.