Beni culturali: Franceschini, prioritari gli interventi di protezione sismica sul nostro patrimonio
Il terremoto che ha colpito il Centro Italia, a solo sette anni dal sisma dell’Aquila, pone inevitabilmente in cima alla lista gli interventi di protezione sismica
E’ doveroso mettere in campo tutte le capacità tecniche, scientifiche e tecnologiche per evitare il più possibile il ripetersi di conseguenze su vite umane e patrimonio culturale nei tanti borghi storici che costellano le aree a più elevato rischio sismico del nostro Paese”
Ad affermarlo il ministro dei Beni e delle Attività CulturaliDario Franceschini in un’intervista pubblicata nell’ultimo numero del trimestrale ENEA Energia Ambiente e Innovazione, interamente dedicato a tematiche sui beni culturali.
“Il terremoto che ha colpito il Centro Italia, a solo sette anni dal sisma dell’Aquila, pone inevitabilmente in cima alla lista gli interventi di protezione sismica“, prosegue il ministro che sottolinea come proprio la salvaguardia in chiave antisismica dei patrimonio che dipende dal suo ministero rientri in un recente protocollo firmato con ENEA, insieme ad azioni di diagnostica avanzata ed efficientamento energetico di musei e palazzi storici.
Nell’intervista, il ministro Franceschini evidenzia inoltre l’importanza di trasferire tecnologie innovative al patrimonio culturale e di “permettere la diffusione e l’utilizzo di queste nuove tecnologie alle scuole di alta formazione del restauro del Ministero: l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro e l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario“. Il ministro aggiunge poi che “ciò potrebbe avvenire attraverso il coinvolgimento del corpo docente di queste istituzioni in corsi specifici presso l’ENEA o con la donazione a questi istituti di tecnologie e il relativo trasferimento di know-how: un investimento dai sicuri ritorni“.
Il ministro si sofferma anche sul “cambio di passo” dei Beni Culturali: riforma della governance dei musei statali, Art Bonus, Piano Strategico per il Turismo sono solo esempi del nuovo percorso intrapreso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per la valorizzazione e la tutela del vasto patrimonio artistico italiano.
“Nel 2016 i musei italiani hanno raggiunto un nuovo record assoluto. I circa 45 milioni di ingressi nei luoghi della cultura statali hanno portato incassi per oltre 172 milioni di euro, con incrementi significativi rispetto al 2015 che corrispondono a 1,2 milioni di visitatori in più e a un aumento degli introiti di 18,5 milioni di euro. Queste risorse preziose torneranno interamente ai musei, secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà. Si tratta del terzo anno consecutivo di crescita per i musei statali che, da 38 milioni di biglietti nel 2013, conquistano, in un triennio, quasi 7 milioni di visitatori, un incremento del 15%, corrispondente a un aumento delle entrate pari a 45 milioni”.
Grazie all’Art Bonus, che Franceschini definisce“un’agevolazione fiscale senza eguali in Europa per chi investe in cultura”, è stato possibile raccogliere in due anni quasi 158 milioni di euro, grazie a più di 4.250 mecenati, molti dei quali sono imprese e fondazioni bancarie, che hanno contribuito alla realizzazione di circa 1.150 progetti.