Bim obbligatorio per appalti sopra i 100 milioni
A partire dal 2019 sarà obbligatorio l'utilizzo del BIM per le opere oltre i 100 milioni. Entro il 2022 il sistema dovrà andare a regime per tutte le altre opere
A partire dal 2019 sarà obbligatorio l’utilizzo del BIM per le opere oltre i 100 milioni. Entro il 2022 il sistema dovrà andare a regime per tutte le altre opere, ad eccezione di una categoria di edifici semplici. Queste le prime anticipazioni dei lavori svolti dalla Commissione Baratono
Si tratta ancora di informazioni provvisorie, ma i primi esiti della Commissione di esperti, nominata dal Ministro Graziano Del Rio e presieduta dall’Ing. Pietro Baratono (provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna e pioniere dell’utilizzo del Bim nella PA italiana), forniscono già una serie di dettagli interessanti: per dare il tempo al Paese e alla PA, ma anche ad imprese e professionisti del settore, di adeguarsi ai livelli di formazione ritenuti indispensabili, per l’obbligo di utilizzo del BIM è stato ipotizzato un percorso lento, suddiviso in fasi. In particolare: dal 2019 il sistema del BIM dovrà essere utilizzato per tutte le grandi opere, sopra la soglia di 100 milioni. Poi si procederà progressivamente: nel triennio successivo gli obblighi si allargheranno ad altri soggetti e tipi di opere, fino ad arrivare ad un sistema a pieno regime dal 2022. I lavori che riguardano edifici semplici, invece, seguiranno una corsia preferenziale e potranno essere sempre effettuati con i metodi tradizionali. Il BIM in questi casi quindi non sarà obbligatorio.
Il calendario puntuale per l’utilizzo del BIM in Italia sarà stabilito con un Decreto del Ministero delle Infrastrutture, che fisserà “le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà» del building information modeling per le amministrazioni e le imprese, e che la Commissione ipotizza di poter perfezionare entro la fine di febbraio.