Bologna e Renzo Piano progettano gratis le periferie delle città italiane del domani
Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna partecipa al progetto dell’archistar Renzo Piano per ridisegnare le periferie.
Puntualmente, l’Archistar Genovese Renzo Piano, devolve il suo stipendio da Senatore a Vita a progettare assieme ad altri professionisti e a studenti il futuro delle periferie italiane.
L’iniziativa è nata nel 2013 quando Piano è stato nominato senatore a vita dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dall’anno l’architetto nato a Genova nel 1937 offre l’opportunità a gruppi di giovani professionisti, in diverse città d’Italia, di partecipare ad un progetto collettivo di riqualificazione e riuso urbano.
Un progetto di progettazione collettiva – partecipata che in questi anni è stato studiato e anche preso ad esempio da altre nazioni.
Per il 2020 Renzo Piano ha deciso di collaborare con l’università storica di Bologna. L’Alma Mater bolognese è infatti una delle tre Università Italiane scelte da Piano per lavorare a progetti architettonici che mirano alla riqualificazione delle aree periferiche delle città italiane.
Nello specifico gli studenti bolognesi si cimenteranno nel progetto di riqualificazione del Parco 22 aprile, un area verde della Città Modena che vedrà nuova luce grazie alle menti degli universitari dell’Alma Mater. Parteciperanno ai lavori il Prof. Arch. Matteo Agnoletto del Dipartimento di Architettura di Unibo e quattro giovani neolaureati selezionati tramite borse di studio finanziate dallo stesso Renzo Piano: Stefano Davolio, Alessia Copelli, Leo Piraccini, Martina Corradini.
Come si svolgeranno i lavori?
Ai lavori di studio e progettazione per la riqualificazione del Parco XXII settembre di Modena, coordinati e diretti dallo stesso Renzo Piano, parteciperanno anche tutor, architetti, ingegneri, sociologi e psicologi, tutte figure scelte direttamente dall’architetto senatore a vita. Tutti i professionisti si impegneranno a portare avanti e a seguire i lavori di progettazione dei giovani progettisti, senza percepire neppure un euro.