mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Urbanistica

Botteghe artigiane fiorentine realizzate da architetti e designer

Armati di carta, matita e spirito di iniziativa, architetti e designer, hanno bussato alle porte di orafi, incisori, scultori, di Firenze per proporre loro i propri servizi

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Armati di carta, matita e spirito di iniziativa, architetti e designer, hanno bussato alle porte di orafi, incisori, scultori, di Firenze per proporre loro i propri servizi.

Hanno ascoltato gli artigiani e per loro hanno progettato delle case-studio.

Dei veri e propri capolavori funzionali in cui i giovani architetti italiani hanno potuto trans fungere parte delle loro competenze acquisite nel corso dei lunghi anni di studio.

L’esperienza è oggetto della mostra Case studio per artigiani, che inaugurata giovedì 5 marzo, presso Le Murate di Firenze, è  dedicata all’interazione che per alcuni mesi ha avuto luogo fra la comunità degli artigiani fiorentini e gli studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.

I giovani e futuri architetti hanno realizzato in sinergia con gli artigiani locali, veri e propri committenti dei lavori, delle ristrutturazioni funzionali dall’innegabile fascino.

La mostra in svolgimento in questi giorni, racconta il fertile dialogo fra un gruppo di giovani mossi dal desiderio di diventare architetti e una categoria centrale per il tessuto creativo della città che da troppi anni vive un periodo di crisi.

Il gruppo, armato di carta, matita e spirito di iniziativa, ha bussato alle porte di orafi, scultori, incisori, intagliatori, cuochi, liutai, sarti, insomma il vero cuore pulsante dell’economia fiorentina.

Cosi, nell’ottica di una progettazione partecipata e con tanta predisposizione all’ascolto, i futuri architetti hanno appuntato le esigenze e i desideri dei committenti, stabilendo un rapporto fruttuoso nel quale gli artigiani hanno contribuito a energizzare le idee dei giovani studenti e questi ultimi hanno dato modo ai primi di esprimere la loro visione di casa-studio.

 

Un esperienza lavorativa che non avrebbe potuto trovare locali migliori delle Murate per essere raccontata. Non è un caso infatti, che a ospitare la mostra siano Le Murate,ex monastero divenuto poi struttura carceraria e oggi finalmente aperto alla città grazie al progetto di riconversione che ha dato vita a un complesso di edilizia residenziale pubblica, e che ha riproposto Firenze come una delle capitali dell’architettura mondiale

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