mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Attualità

Casse di previdenza private e privatizzate escluse dal bail-in e via dalla spending review dal 2020.

Alle Casse di previdenza private e privatizzate “a decorrere dall’anno 2020” non verranno applicate “le norme di contenimento delle spese previste per gli altri soggetti inclusi nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato”

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Alle Casse di previdenza private e privatizzate “a decorrere dall’anno 2020” non verranno applicate “le norme di contenimento delle spese previste per gli altri soggetti inclusi nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato”, redatto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat). A prevederlo l’emendamento alla Legge di Bilancio che ha ottenuto il via libera della Commissione Bilancio della Camera. Il testo contiene una novità rispetto all’emendamento firmato dalla deputata del Pd Titti Di Salvo nel quale si chiedeva l’esclusione dalla spending review dal 2018. Il Presidente dell’AdEPP esprime soddisfazione e sottolinea che “questa norma ci mette al riparo dalla terza forma di tassazione dedicata alle Casse. Siamo soddisfatti anche se partirà dal 2020: era una misura che aspettavamo da tempo”.

 

Nello stesso emendamento si escludono gli Enti di previdenza privati dal meccanismo del bail-in, il sistema di salvataggio di un istituto finanziario sull’orlo del fallimento facendo ricadere le perdite sui suoi obbligazionisti e correntisti.

Alle Casse di previdenza private e privatizzate “a decorrere dall’anno 2020” non verranno applicate “le norme di contenimento delle spese previste per gli altri soggetti inclusi nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato”

Il comma 104 -Bis dell’emendamento 24.26 sottolinea che “Sulle somme di denaro e sugli strumenti finanziari delle associazioni o delle fondazioni depositati a qualsiasi titolo presos un depositario non ammesse azioni dei creditori del depositario, del sub depositario o nell’interesse degli stessi”. Per Oliveti “si tratta di un intervento di equità rispetto al trattamento dei Fondi pensione” che ricordiamo erano già stati esclusi dalla norma pur rappresentando la previdenza di secondo pilastro

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