domenica, Novembre 24, 2024
0 Carrello
Professionisti

Chi architettò la cupola di San Pietro? Le storie dell’architettura.

La domanda è meno scontata di quanto possa sembrare. Chi architettò la cupola di San Pietro? Breve storia della costruzione del cupolone.

Chi architettò la cupola di San Pietro
19.9KVisite

La Basilica di San Pietro, a Roma, è unanimemente riconosciuta come il centro della cristianità mondiale. Il fulcro attorno al quale ruotano le vicende e le decisione della Chiesa Cattolica.

Ma San Pietro, oltre un simbolo culturale e religioso, è anche un importante opere architettonica, in particolare la sua cupola, un simbolo della città eterna visibile da ogni angolo di Roma.

I lavori per la progettazione e costruzione della splendida cupola di San Pietro cominciarono nel 1506, ma furono necessari 120 anni prima che la basilica (incompiuta) fosse consacrata.

Chi architettò la cupola di San Pietro?

Il cupolone di San Pietro, cosi come il resto della basilica, vanta diversi padri. I lavori cominciarono nel 1506 e ci vollero 120 anni prima che la basilica potesse essere consacrata.

Ancora oggi San Pietro è una delle chiese più grandi del pianeta con i suoi 187 metri di lunghezza e la sua iconica cupola che raggiunge un’altezza di 133 metri. Il primo architetto che si cimento con la costruzione di una primitiva basilica di San Pietro fu Bernardo Rossellino. Un progettista audace, a cui fu chiesto di rivoluzionare (e infatti Rossellino intendeva demolire le precedenti costruzioni) la vecchia basilica di Costantino.

Sulla fondamento della Basilica Di Costantino nacque l’attuale chiesa di San Pietro. Ma l’iter di progettazione si arena quasi subito e dovettero succedersi su soglio pontificio ben 7 papi prima che la Basilica attuale cominciasse a prendere forma. Solo a inizio ‘500 che Papa Giulio II, un uomo di enorme ambizione commissiono al più quotato e caro architetto e artista dell’epoca, Michelangelo Buonarroti, il suo monumento funebre. Un monumento cosi sontuoso e “voluminoso” che costrinse il pontefice a riprogettare gli spazi della Basilica.

L’attuale basilica di san Pietro nacque quindi, come accade ancor oggi nei condomini, per semplici problemi di spazio. Un Semplice ampliamento che ci ha regalato oggi uno dei grandi capolavori dell’architettura.

Il bisogno di nuovi spazi porto Giulio II a commissionare al Bramante la progettazione ed edificazione del nuovo luogo di culto. Bramante, che arrivo a Roma a 55 anni, inizio i lavori in “età avanzata“ e innalzo i 4 grandi pilastri che sostengono ancora oggi la cupola.

Dopo la morte di Bramante e il breve “interregno” di Raffaello (nel frattempo anche il Papa Giulio II era morto) il lavori per la progettazione e costruzione della Basilica di San Pietro proseguirono sotto la direzione di Antonio da Sangallo. Dal 1520 al 1546 Sangallo lavoro (problemi economici della chiesa permettendo) all’innalzamento della chiesa.

Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Unione Professionisti ti dà la possibilità di progettare e completare il tuo percorso di studi, proponendoti tutti i suoi corsi, sviluppati in modalità FAD asincrona, accreditati presso il CNAPPC.

Chi ha progettato la Cupola di San Pietro?

Per scoprire chi architettò la cupola di San Pietro e sufficiente approfondire le dinamiche che portarono alla direzione lavori di Michelangelo Buonarroti.

Alla morte di Sangallo, l’incarico passò a Michelangelo. L’artista fiorentino, ormai settantenne, fu praticamente costretto dal pontefice ad accettare l’incarico. Michelangelo cancello parte della progettazione del Sangallo e riparti dal progetto originale del Bramante. Secondo questa nuova impostazione Michelangelo progetto, ispirandosi alla cupola del Duomo di Firenze progettata dal Brunelleschi, una grande cupola. Purtroppo Michelangelo mori prima di completare la sua opera, che fu ultimata da Giacomo della Porta, già architetto capo della Fabbrica, e dal suo assistente Domenico Fontana.

X

Per leggere l'articolo, accedi o registrati

Non hai un account? Registrati!
X

Per leggere l'articolo, lascia la tua email

Oppure accedi