Come cambierà lo skyline di Roma?
Un arco panoramico da cui godere dello skyline di Roma. Una struttura che non mancherà di far nascere polemiche a non finire.
Un arco panoramico da cui godere dello skyline di Roma. Una struttura possa dare alla Capitale italiana quel tocca di modernità che secondo alcuni manca all’Urbe. Secondo altri critici invece il progetto dell’ingegner Marco Peroni si preannuncia come un offesa sul volto delll’Urbe.
Un Arco panoramico, da cui poter godere le tante bellezze della città eterna. Questa la proposta a firma dell’ingegnere Marco Peroni di Faenza, che ha messo nero su bianco dettagli progettuali e costi dell’arco- Un opera che se realizzata potrebbe rivoluzionare per sempre lo skyline di Roma, un immenso arco che dovrebbe arrivare a svettare fino a 300 metri di altezza e coprire una distanza di 600 metri a cavallo di via delle Terme di Caracalla e via Cristoforo Colombo nel parco delle terme appena dentro le mura della città.
Quali sono le caratteristiche basilari del progetto dell’arco di Roma ?
Lunghezza arco 600 m, Altezza arco 300 m, Materiale di costruzione acciaio S460, Larghezza alla base 40 m, Dimensione cabine 20x13x13 m su tre piani interni, Numero di cabine 2, Capienza ciascuna cabina 250 persone, Visitatori anno previsti circa 2,5 milioni, Costo stimato dell’opera Circa 300 milioni di euro
“La costruzione è di per sé stessa semplice e prefabbricabile in conci simmetrici e ciò consente di programmare i costi di realizzazione”, ha affermato a diverse testate giornalistiche lo stesso Peroni “ due le cabine di forma ovoidale e completamente vetrate in grado di ospitare, su tre piani, fino a 250 persone e percorrere l’arco in 25 minuti”. Per quanto riguarda i costi invece l’opera dovrebbe aggirarsi sui Trecento milioni di euro. Costi ammortizzabili dai ricavi annuali, che Peroni stima nell’ordine dei di 30-40 milioni di euro. Ricavi derivati dagli introiti del solo biglietto stimato a 10 euro a persona.
“Ma non solo, oltre i ricavi dei biglietti bisognerà sommerà il ricavato generata dal merchandising collaterale” conclude la sua dichiarazione Peroni “inoltre si potrebbe ipotizzare, cosi come avvenuto per la London Eye con la British Airways, ad una politiche di sponsorizzazioni, cosi da attenuare almeno in parte i costi dell’opera”.