venerdì, Aprile 19, 2024
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Ambiente

Come controllare gli edifici con sensori biodegradabili

Nascono nei laboratori ENEA i nuovi sensori biodegradabili in grado di controllare e monitorare i valori ambientali in case e palazzi

Come controllare le case con sensori biodegradabili
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ENEA mette a segno un ulteriore successo. Nei laboratori dell’ENEA, all’interno del programma Proof of Concept, si stanno sviluppadno dei moderni e innovativi sensori biodegradabili per case e palazzi. La nuova tecnologia servirà a tenere sotto controllo i valori ambientali legati agli immobili e garantire un miglior livello di ecosostenibilità.

“L’obiettivo – ha dichiarato in una nota stampa pubblica il ricercatore del centro Enea di Napoli Portici, Giovanni Landi – è quello di dare un forte upgrade agli edifici (in particolare l’ENEA pensa alle scuole e agli edifici che per motivi di fruizione richiedono un alto livello di salubrità) e di migliorare l’ecosostenibilità degli stessi. “

L’idea dell’ENEA è quella di installare negli edifici dei nuovi dispositivi smart biodegradabili con i quali misurare e analizzare i valori ambientali cosi da ottimizzare gli sforzi di climatizzazione e depurazione dell’aria.

Come funzioneranno i sensori smart biodegradabili?

I sensori, in completamento in questi giorni nei laboratori ENEA di Napoli Portici, saranno dei dispositivi completamente autosufficienti, e una volta ultimati garantiranno un forte risparmio energetico e una decisa riduzione dei consumi.

“I costi di esercizio – continua Landi – risulteranno notevolmente abbattuti e grazie alla connessione tra i diversi dispositivi biodegradabili riusciremo a garantire una riduzione dell’impatto ambientale senza intaccare però l’efficenza tecnologica”.

Sensori biodegradabili: come saranno costruiti i sensori smart in produzione a Portici?

I dispositivi saranno realizzati utilizzando materiali biodegradabili recuperati da risorse rinnovabili.

“Per realizzare i sensori – conclude Landi – vengono utilizzati materiali come Gelatina e Cellulosa, materiali che sono notoriamente ecosostenibili e biodegradabili, oltre che abbondantemente recuperati in natura da diversi materiali di scarto”.

Lo sviluppo dei sensori biodegradabili è diviso in due diversi step. Un primo passo, dove i ricercatori ENEA svilupperanno un prototipo biodegradabile con integrato un generatore di corrente. Ultimata la prima fase le forze si concentreranno nell’applicare i sensori al caso concreto di una casa. Nell’edificio individuato saranno installati i primi sensori biodegradabili e saranno programmati per funzionare lungo diversi periodi di tempo.

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