Edilizia

Differenza tra BIM e Revit: guida completa per architetti e progettisti

Differenza tra BIM e Revit: metodologia e software a confronto per una progettazione efficiente, collaborativa e orientata al futuro

Differenza tra BIM e Revit: guida completa per architetti e progettisti
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Nel mondo della progettazione digitale, è facile confondere termini che spesso vengono utilizzati come se fossero sinonimi. Uno degli equivoci più comuni riguarda la differenza tra BIM e Revit. Sebbene strettamente collegati, questi due concetti rappresentano realtà distinte: da un lato una metodologia collaborativa, dall’altro uno strumento software. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa distingue il Building Information Modeling da Revit, chiarendo ruoli, funzioni e ambiti di applicazione. Un approfondimento utile per professionisti, studenti e studi tecnici che vogliono orientarsi consapevolmente nel panorama della progettazione architettonica contemporanea.

  1. Cos’è il BIM: metodologia e approccio integrato
  2. Revit: lo strumento per creare modelli BIM
  3. Collaborazione e coordinamento nei progetti BIM
  4. Le potenzialità di Revit per i professionisti
  5. Aggiornamenti e tendenze: Revit 2025 e la ISO 19650
  6. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Differenza tra BIM e Revit: metodologia e software a confronto per una progettazione efficiente, collaborativa e orientata al futuro

Comprendere la differenza tra BIM e Revit è fondamentale per chi opera nel mondo dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni. Anche se spesso usati come sinonimi, in realtà BIM e Revit indicano concetti molto diversi. Il primo è una metodologia, un processo collaborativo; il secondo è un software, uno strumento operativo. Solo distinguendo chiaramente questi due elementi è possibile sfruttare al massimo il potenziale della progettazione digitale.

Cos’è il BIM: metodologia e approccio integrato

Il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è un approccio innovativo alla progettazione e gestione dell’ambiente costruito. Non si tratta di un semplice strumento software, ma di un metodo di lavoro basato sulla creazione e condivisione di un modello digitale intelligente. Questo modello contiene informazioni strutturate che accompagnano l’opera in tutte le sue fasi: ideazione, progettazione, costruzione, gestione e manutenzione.

Il BIM si basa su un flusso di lavoro integrato tra tutte le figure coinvolte: architetti, ingegneri, geometri, imprese e gestori. Grazie a questo sistema, tutte le modifiche e le decisioni vengono tracciate in tempo reale, migliorando la trasparenza, la precisione e la qualità del lavoro. Il cuore del BIM è la collaborazione, resa possibile da modelli condivisi e interoperabili, aggiornati in ogni momento.

Revit: lo strumento per creare modelli BIM

Per comprendere fino in fondo la differenza tra BIM e Revit, bisogna sottolineare che Revit è un software, sviluppato da Autodesk, progettato specificamente per realizzare i modelli digitali richiesti dal processo BIM. Revit lavora in ambiente tridimensionale e utilizza oggetti parametrici intelligenti per rappresentare elementi architettonici, strutturali e impiantistici.

Ogni elemento disegnato con Revit – come muri, finestre, impianti o pavimenti – non è solo un disegno grafico, ma un oggetto che contiene dati. Queste informazioni possono essere utilizzate per analisi energetiche, computi metrici, simulazioni temporali (4D), calcolo dei costi (5D) e gestione del ciclo di vita dell’edificio.

Revit consente un aggiornamento automatico del progetto: modificando una parte, tutte le viste correlate (pianta, sezione, prospetto, dettaglio) si aggiornano in tempo reale. Questo garantisce coerenza e precisione, riducendo il rischio di errori e incongruenze.

Collaborazione e coordinamento nei progetti BIM

Uno dei principali vantaggi derivanti dall’uso di Revit nel contesto BIM è la possibilità di lavorare in modo collaborativo. Tutti i professionisti coinvolti possono intervenire su un modello condiviso, anche da remoto, contribuendo ognuno con il proprio sapere tecnico. I file possono essere collegati, importati o esportati in vari formati, facilitando l’interoperabilità tra software diversi.

Questa modalità di lavoro permette di risolvere preventivamente molti problemi che normalmente emergerebbero in fase di cantiere. Grazie alla visualizzazione 3D, le criticità diventano evidenti sin dalle prime fasi, e possono essere corrette senza costi aggiuntivi o rallentamenti. I modelli tridimensionali, inoltre, sono un ottimo strumento di comunicazione con i committenti e le pubbliche amministrazioni, perché rendono il progetto immediatamente comprensibile.

Le potenzialità di Revit per i professionisti

Un altro aspetto che spesso emerge nel confronto tra BIM e Revit riguarda le funzionalità tecniche offerte dal software. Revit è molto più avanzato rispetto ai tradizionali software CAD: permette di gestire non solo la modellazione 3D, ma anche aspetti legati alla documentazione, al computo metrico, alla schedulazione temporale e alla gestione economica di un progetto.

Per chi ha già dimestichezza con AutoCAD, l’approccio a Revit può risultare più agevole, ma è importante tenere presente che la curva di apprendimento è più ripida. L’ambiente tridimensionale e le logiche parametriche richiedono tempo per essere padroneggiate, motivo per cui è spesso consigliabile frequentare corsi di formazione specifici. Inoltre, Revit dispone di una potente API basata sul linguaggio .NET, che permette agli sviluppatori di creare plug-in personalizzati e automatizzare flussi di lavoro complessi.

Aggiornamenti e tendenze: Revit 2025 e la ISO 19650

Con le nuove versioni del software, come Revit 2025, Autodesk ha introdotto miglioramenti significativi: nuovi strumenti per la gestione delle topografie, una migliore integrazione con i formati IFC, e nuove funzionalità per la semplificazione dei flussi BIM. Questi aggiornamenti rispondono all’esigenza crescente di adattare il BIM non solo all’edilizia verticale, ma anche a infrastrutture, spazi pubblici e interventi paesaggistici.

Anche dal punto di vista normativo, il panorama sta evolvendo. La norma ISO 19650, ormai riferimento obbligato nei progetti BIM pubblici e privati, si arricchisce di nuove sezioni, come la parte 6, dedicata alla sicurezza e alla salute nei cantieri, che introduce criteri per la gestione dei rischi direttamente all’interno del modello informativo.

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