DL Semplificazioni, Fondazione Inarcassa: no a reintroduzione appalto integrato
Fondazione Inarcassa esprime forte disappunto in merito alle modifiche previste dalla bozza del DL Semplificazioni e al DDL Deleghe
“Queste proposte di modifiche e il drastico ridimensionamento dell’ANAC previsto dalla bozza del DDL Deleghe, sono per il settore degli appalti pubblici un passo indietro che non possiamo permetterci”
Fondazione Inarcassa – la Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa – esprime forte disappunto in merito alle modifiche previste dalla bozza del DL Semplificazioni e al DDL Deleghe, in discussione lunedì in Consiglio dei Ministri. Il DL Semplificazioni, in particolare, interverrebbe su alcuni articoli del codice dei contratti, con il rischio concreto di un cambio di direzione nel settore degli appalti pubblici.
“La bozza del decreto-legge che verrà discusso lunedì – dichiara il Presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo – contiene una serie di modifiche che non vanno certo nella direzione auspicata, cioè la semplificazione del Codice degli Appalti. La modifica all’art. 23, comma 3-bis del Codice, che amplia la possibilità di ricorrere all’appalto integrato, permetterà infatti l’esecuzione dei lavori pubblici a prescindere dall’approvazione del progetto: una eventualità, questa, che oltre a facilitare varianti in corso d’opera rischia di delegittimare anche il ruolo del progettista, che lavora nell’interesse della stazione appaltante. Inoltre, la modifica dell’art. 113, comma 2, rappresenta un ritorno al passato con la reintroduzione dell’incentivo del 2% ai dipendenti pubblici per la progettazione in house; ciò comporterebbe uno svilimento del ruolo e della qualità del lavoro garantita dai liberi professionisti che operano nei confronti della pubblica amministrazione.”
“Se da una parte siamo molto soddisfatti che il Governo sia al lavoro per mettere finalmente mano al Codice degli Appalti, così come dichiarato ieri mattina dal sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia – conclude Comodo – dall’altra, riteniamo che queste modifiche e il drastico ridimensionamento dell’ANAC previsto invece dalla bozza del DDL Deleghe, costituisca per il settore degli appalti pubblici un passo indietro che non possiamo permetterci”.