mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Ambiente

Epc una risorsa ormai importante nell’epoca della riqualificazione e della green economy

Durante il convegno emerge la necessità di eliminare le barriere e le incongruenze ma l’EPC risulta comunque uno strumento applicabile e di successo

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Perché riqualificare gli edifici? Sicuramente per questioni ambientali, e non da meno per ridurre i costi, migliorare la competitività, legarsi alla green economy. Riqualificare significa migliorare al meglio le risorse e l’energy performance contracting (EPC) è una chiave per realizzare casi di successo.

Questo il messaggio lanciato durante il convegno annuale chiuso nella mattinata di oggi a Bologna e dedicato ai contratti EPC per la riqualificazione energetica degli edifici e dei processi industriali. L’energy performance contracting (EPC) è uno degli strumenti più interessanti per realizzare interventi di efficienza energetica nel settore pubblico e privato. Si tratta di riqualificare edifici e impianti attraverso un contratto di servizio energetico con contratto a garanzia dei risultati e canone collegato al livello di prestazione energetica raggiunta.

Oltre a consentire di realizzare interventi complessi presso consumatori senza competenze tecniche (come famiglie e PMI), l’EPC favorisce il finanziamento tramite terzi, ossia la possibilità di ripagare l’impianto attraverso il canone di servizio.

“La spinta promossa dalla direttiva sull’efficienza energetica, la diffusione di ESCO certificate secondo la norma UNI CEI 11352 e la comprensione del meccanismo da parte delle banche e dei fondi di investimento sta però creando le condizioni per una maggiore diffusione dell’EPC. Ciò consentirà di accelerare la riqualificazione di edifici e impianti industriali” ha affermato il direttore FIRE Dario Di Santo “purché si promuova una maggiore informazione sul tema e si sviluppino gli strumenti necessari: diagnosi energetiche, contrattualistica, protocolli di misura e verifica dei risparmi energetici (di cui il più affermato è l’IPMVP). FIRE segue dagli anni novanta questi argomenti valutandone andamenti e sviluppi e partecipando a progetti europei”.

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