Expo 2015: sul parco della Biodiversità scatta la rivolta di grafici e architetti
A Expo 2015 arriva il Parco della Biodiversità: ma il progetto non piace ne agli architetti ne ai grafici.
A Expo 2015 arriva il Parco della Biodiversità: ma il progetto non piace ne agli architetti ne ai grafici. L’accordo, che rende BolognaFiere Official Partner di Expo 2015, prevede la realizzazione del Biodiversity Park, un area tematica dedicata alla biodiversità agraria e all’agricoltura biologica.
Secondo gli organizzatori del progetto, il Parco della Biodiversità, grazie alle centinaia di colture e piante che verranno messe a dimora, permetterà alle milioni di turisti e visitatori stimati, di vivere un’esperienza unica e stimolante.
Il Parco della Biodiversità è un’area espositiva di 8.500 mq dedicata alla biodiversità, nel quale si affronteranno le tematiche fondamentali del tema Feeding the planet, Energy for Life.
Un progetto dal respiro internazionale e futuristico all’interno del pacchetto Expo 2015
All’interno del parco delle Biodiversità si cercherà di valorizzare l’eccellenza italiana. Eccellenze sia ambientali che agricole e agroalimentari. Un percorso con un chiaro riferimento alla biodiversità agraria, alla sua evoluzione e alla sua salvaguardia, anche grazie a un metodo agricolo, quello biologico, che per sua vocazione svolge un compito molto importante nella conservazione e nella implementazione della biodiversità e delle caratteristiche ambientali.
Un progetto che secondo architetti e grafici avrebbe meritato ben altra considerazione da parte del team organizzatore di Expo 2015.
Sono in tanti infatti a chiedersi “quale sia la modalità giusta per pubblicizzare il Parco della Biodiversità sul Web e sui Social Network? “
Dai commenti degli utenti dei Social Media emerge forte la critica alle modalità utilizzate.
Secondo gli internauti il lavoro condotto per realizzare le immagini del Biodiversity Park mostra diverse pecche. Il progetto, a sentire il popolo della rete, avrebbe dovuto essere una occasione per assegnare nuovi posti di lavoro a grafici e architetti di alto livello e invece, a sentire i rumors, sembra che il lavoro di comunicazione e di grafica sia stato per lo meno sottovalutato.
Una bocciatura a 360 gradi insomma, per i lavori di comunicazione relativi al Parco milanese delle Biodiversità.