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Edilizia

Fossa Imhoff: funzionamento, vantaggi e normativa per il trattamento primario dei liquami

Scopri il funzionamento della fossa Imhoff, i vantaggi e le normative sul trattamento primario dei liquami. Guida su dimensionamento, installazione e manutenzione.

Fossa Imhoff: funzionamento, vantaggi e normativa per il trattamento primario dei liquami
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La fossa Imhoff è un sistema di trattamento primario delle acque reflue, progettato per separare i solidi dai liquidi attraverso un doppio comparto di sedimentazione e digestione anaerobica. Utilizzata principalmente in zone non servite da reti fognarie centralizzate, riduce il carico inquinante dei liquami e ne facilita lo smaltimento in conformità con la normativa vigente. Scopri come funziona, quali sono i suoi vantaggi e quali regole bisogna rispettare per l’installazione e la manutenzione.

  1. Struttura e funzionamento della fossa Imhoff
  2. Efficacia depurativa e normative vigenti
  3. Dimensionamento e installazione
  4. Manutenzione e gestione
  5. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Scopri il funzionamento della fossa Imhoff, i vantaggi e le normative sul trattamento primario dei liquami. Guida completa su dimensionamento, installazione e manutenzione.

La fossa Imhoff, comunemente nota come vasca Imhoff o vasca biologica Imhoff, è un dispositivo fondamentale per il trattamento primario dei liquami domestici. Ideata dall’ingegnere tedesco Karl Imhoff nel 1904, rappresenta uno dei primi esempi di tecnologia depurativa combinata, integrando in un’unica struttura i processi di sedimentazione e digestione anaerobica.

Struttura e funzionamento della fossa Imhoff

La fossa Imhoff è costituita da due compartimenti sovrapposti e comunicanti:

  • Comparto superiore: qui avviene la sedimentazione delle particelle solide presenti nei liquami. Le sostanze più pesanti si depositano e, attraverso apposite fessure, passano al comparto inferiore.
  • Comparto inferiore: dedicato alla digestione anaerobica dei fanghi sedimentati. In assenza di ossigeno, i batteri decompongono la materia organica, riducendo il volume dei fanghi e producendo gas come metano e anidride carbonica.

Questa struttura consente una separazione efficace tra la fase liquida e quella solida, migliorando l’efficienza del trattamento.

Efficacia depurativa e normative vigenti

La fossa Imhoff offre un trattamento primario, riducendo il carico inquinante dei liquami in ingresso di circa il 30-35%. Tuttavia, l’effluente trattato non è idoneo per lo scarico diretto in corpi idrici superficiali. Secondo la normativa italiana, in particolare il Decreto Legislativo 152/2006, lo scarico deve avvenire nel suolo tramite sistemi come la subirrigazione o in collettori fognari diretti a impianti di depurazione centralizzati.

Dimensionamento e installazione

Il corretto dimensionamento della fossa Imhoff è cruciale per garantirne l’efficacia. Le linee guida suggeriscono una capacità di 40-50 litri per abitante equivalente (A.E.) nel comparto di sedimentazione e 100-120 litri per A.E. nel comparto di digestione. Ad esempio, per una famiglia di quattro persone, la capacità totale dovrebbe essere compresa tra 560 e 680 litri.

Per quanto riguarda l’installazione, la fossa dovrebbe essere posizionata ad almeno 1-2 metri dall’edificio servito e a 10 metri da pozzi o serbatoi di acqua potabile, per prevenire contaminazioni.

Manutenzione e gestione

Una manutenzione regolare è essenziale per il funzionamento ottimale della fossa Imhoff. È consigliabile effettuare lo svuotamento dei fanghi almeno una volta all’anno, affidandosi a ditte specializzate. Dopo ogni operazione di pulizia, la fossa deve essere riempita nuovamente d’acqua per ripristinare le condizioni operative ideali.

La fossa Imhoff rappresenta una soluzione efficace e consolidata per il trattamento primario dei liquami in contesti residenziali non serviti da reti fognarie centralizzate. Una progettazione accurata, un’installazione conforme alle normative e una manutenzione periodica sono fondamentali per garantire prestazioni ottimali e la tutela dell’ambiente circostante.

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