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Attualità

Gli architetti aiutano a riconoscere la bellezza

Educare a riconoscere la bellezza rappresenta una missione etica che risponde alla domanda di qualità e di benessere che viene dai nostri concittadini

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“Educare a riconoscere la bellezza rappresenta una missione etica che risponde alla domanda di qualità e di benessere che viene dai nostri concittadini, elementi oggi più che mai decisivi, per poter tornare a parlare di sviluppo. Serve investire nella creatività e nella cultura non solo perché qualità e conoscenza sono elementi che caratterizzano il nostro Paese e la nostra storia, ma soprattutto perché possono rappresentare il nostro futuro”.

Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, intervenendo all’iniziativa “Riconoscere la bellezza” organizzata a Udine dall’onorevole Serena Pellegrino.

 “Come architetti ci prodighiamo per la tutela e la valorizzazione delle bellezze dei paesaggi e dei territori, per la rigenerazione delle nostre città e per renderle ancora più vivibili come luoghi di coesione sociale, per risolvere i problemi della condizione del patrimonio edilizio italiano; per innovare i modelli e tecniche dell’abitare e per  promuovere la sostenibilità ecologica ed economica” continua il presidente degli architetti italiani “dire basta al degrado ambientale significa dire basta alle sue implicazioni sociali, così come è rappresentato emblematicamente dalle condizioni delle nostre periferie: qualità e bellezza possono dare linfa nuova a quei valori di legalità ed integrità morale che proprio quel degrado affossa.”

 

“La nostra quotidiana battaglia affinché si torni ad investire sulla qualità del progetto non è una rivendicazione corporativa, ma rappresenta una necessità imprescindibile per chi ha l’ambizione di pensare al futuro del nostro Paese. Promuovere la  qualità dell’architettura  significa fare sì che la bellezza della città e dei paesaggi non sia un costo economico, bensì un fine sociale e culturale da perseguire con tenacia”.

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