Il marketplace online fa il giro del mondo tra le strutture dell’Expo2015.
Expo2015, un viaggio all’insegna dell’architettura con i migliori padiglioni scelti da Habitissimo
Fare il giro del mondo è un sogno di molti ma non accessibile a tutti però, durante questi sei mesi in cui l’esposizione universale ha luogo a Milano, è il mondo che si avvicina a noi.
Habitissimo ha avuto la possibilità di visitare Expo2015 e ha creato così una mini guida per tutti coloro che vogliano addentrarsi in questo viaggio tra culture diverse, scoprendo il migliore design, strutture rispettose dell’ambiente e gli edifici più bizzarri che questo evento ha da offrire.
Ecco per voi una selezione dei 3 migliori padiglioni di Expo2015 scelti da Habitissimo
ANGOLA
Il motto di Expo2015 è feeding the planet, e per questo non potevano mancare alcuni dei più caratteristici paesi africani, con i loro paesaggi mistici e la ricostruzione di piccoli ecosistemi autoctoni. Il padiglione angolano presente in Expo è fra i primi che si incontrano. È caratterizzato da facciate in legno modulate secondo le geometrie tipiche dei tessuti del paese. Grazie a questa superficie ventilata, la luce naturale penetra gradevolmente nelle sale. Sulla terrazza invece si trova il giardino, un vero orto botanico, uno scorcio della flora angolana.
COLOMBIA
La Colombia è il secondo paese con maggior biodiversità per chilometro quadrato nel mondo. Possiede oltre 50 mila specie di flora e fauna e si caratterizza per cinque zone climatiche, che sono illustrate nei diversi spazi del padiglione. Questo concetto è alla base delle stanze termiche, i livelli termici che fanno da filo conduttore della struttura. Un concetto applicabile anche alla vita quotidiana dove dipendendo della zona di casa dove si stanno svolgendo attività si ha la necessità di una determinata temperatura e il giusto grado di umidità.
ITALIA
L’architettura del padiglione realizzato dall’Italia Expo2015 è indubbiamente impattante: un involucro dalle articolazioni volumetriche che assume le sembianze di una ramificata foresta urbana con una chiara referenza estetica anche agli amati spaghetti italiani. La struttura è un capannone futuristico che però non sarà smantellato e resterà al servizio della città come polo dell’innovazione tecnologica. Strutture come queste, capannoni industriali, hanno origine durante la rivoluzione industriale, momento in cui si iniziano a costruire nella periferia dei centri abitati utilizzando come materiali di base legno e mattoni, ma, grazie ai progressi fatti nel mondo dell’architettura, attualmente troviamo costruzioni basate su acciaio e calcestruzzo i quali le rendono più sicure e durevoli.