venerdì, Novembre 15, 2024
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Il più giovane laureato d’Italia in Architettura arriva dalla Sardegna, dai nuraghi alle nuove forme d’architettura

Ha conseguito la triennale in Architettura a La Sapienza di Roma con un semestre di anticipo, 110 e lode, pubblicazione della Tesi

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David ha solo 20 anni, ma ha già bruciato molte tappe. David è sardo, anche se non lo si direbbe visto il cognome, D’Hallewin, e a fine Marzo è diventato il più giovane laureato in architettura di tutte le facoltà italiane.

A dare la notizia, diverse agenzia stampa e diverse testate sia nazionali che locali.

A fine marzo David conseguito la laurea triennale in architettura a La Sapienza di Roma con un semestre di anticipo, o l’obiettivo è quello di completare il ciclo di studi proseguendo con la biennale in Restauro e laurearsi prima del tempo.

David è considerato, anche se in nuce, una piccola promessa del architettura italiana, ma da dove arriva questa passione?

A rispondere a questa domanda è lo stesso David intervistato dalla redazione sarda dell’ANSA, dove dichiara un certo orgoglio d’appartenenza alla categoria dei geometri “quel corso di studi mi ha dato una marcia in più, i miei professori me lo avevano sconsigliato perché, secondo loro, ero ‘sprecato’ per un istituto tecnico; ma oggi visti anche i risultati che sto ottenendo rifarei la stessa scelta”!

Una dichiarazione che potrebbe porre se non pace sicuramente una tregua tra geometri e architetti, due categorie che negli ultimi tempi si sono accesamente scontrate sulla materia delle competenze professionali.

“gli studi di geometra mi hanno dato quell’approccio concreto e una struttura mentale più pragmatica che mi differenziano dalla maggior parte dei colleghi” ha affermato ai  microfoni dell’ANSA il giovane architetto isolano “le competenze di un geometra, peraltro, sono in alcuni campi superiori a quelle di un architetto con la laurea triennale: gli aspetti propri della tecnologia rurale e della topografia, ad esempio, non vengono trattati nel corso universitario

Idee chiare anche per quanto riguarda il suo futuro nell’architettura “una volta terminati gli studi, voglio tornare in Sardegna, voglio concorrere, nella misura in cui ne sarò capace, allo sviluppo dell’Isola” dice convinto all’ANSA.

“ la Sardegna è un incredibile riferimento di una varietà di paesaggi così definiti, un territorio densissimo di ricchezze storiche, culturali e naturali. Settemila nuraghi millenari, punti di approdo e porti storici, torri costiere mimetizzate e scenografiche scogliere sormontate da macchia mediterranea. Crescere in un tale contesto ha sicuramente influenzato la mia visione dell’architettura e fatto nascere in me un notevole interesse su questa materia”.

 

 

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