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La rassegna 2016 Architettura damare

Riparte la rassegna Architettura Damare dedicata alla slow mobility, divenuta ormai da cinque anni un appuntamento fisso.

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Riparte la rassegna Architettura Damare dedicata alla slow mobility, divenuta ormai da cinque anni un appuntamento fisso. L’iniziativa, organizzata dall’associazione C Plus, quest’anno si intitola: “Slow mobility: il paesaggio della dolcezza” ed è dedicato al cicloturismo, al paesaggio e all’ambiente. Tutti temi che saranno discussi grazie al contributo di esperti. A settembre la presentazione di uno studio di fattibilità per la creazione di una rete cicloturistica nel territorio del Foresto Veneziano.

L’appuntamento dell’8 aprile a Chioggia è incentrato sulle relazioni tra uomini, città, natura e biciclette e vedrà partecipare Melania Braghin e Giorgia Mancinelli, collaboratrici del Piano Strategico di Rimini e della Valmarecchia, che illustreranno l’esperienza riminese in tema di mobilità dolce. “Riciclare il Veneto in bicicletta” è il tema affrontato da Lorenzo Fabian, urbanista e ricercatore dell’Università Iuav, mentre ad Antonio Dalla Venezia, responsabile del cicloturismo presso la FIAB, è affidato l’intervento “In bicicletta nel paesaggio del futuro”.

Venerdì 15 aprile invece a Cavarzere si parlerà di “Paesaggi per una mobilità lenta” con Paolo Pilieri, professore al Politecnico di Milano, Fabrizio Riccomi, project manager di Nerosubianco, che si soffermerà sulla strategia del garda lombardo. Infine, Lorenzo Berlendis, vicepresidente di SlowFood Italia terrà un intervento intitolato “Il lento scorrere del cibo”.

A settembre, invece, sarà presentato uno studio di fattibilità per lo sviluppo della mobilità lenta nel paesaggio del Foresto Veneziano. L’obiettivo della rassegna è infatti anche arrivare alla definizione di un progetto pilota per tale territorio, che, accompagnato da un disegno di marketing e brand territoriale, sarà in grado di innescare dinamiche di sviluppo locale e di valorizzazione delle risorse paesaggistiche nelle aree più interne, per contrastare in esse fenomeni di marginalizzazione e abbandono, allargando, quindi, l’offerta turistica, a fianco delle vicine Venezia e Padova.

 

Punto centrale del progetto è la creazione di una rete cicloturistica per il Foresto Veneziano. Un paesaggio da svelare e da raccontare, incastonato in un’area ai cui vertici ci sono la Laguna di Venezia a nord, i colli Euganei ad ovest e il Delta del Po a sud. Un territorio già battezzato dalla Serenissima con il termine di Foresto e che fa del rapporto con l’acqua e la natura una sua peculiarità.

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