La rigenerazione urbana passa dalla figura dell’architetto di quartiere
L'architetto di quartiere avrà il compito di rigenerare, grazie alla collaborazione diretta dei cittadini, i quartieri.
In Emilia prende piede la figura dell’architetto di quartiere. Ascoltare i bisogni del territorio, definire i progetti per la cura della città, favorire il protagonismo attivo della stessa cittadinanza. Obiettivi di ogni comune probabilmente ma che solo la municipalità di Reggio Emilia è sembrata in gradi di dare una risposta concreta e al passo con i tempi. In tempi dove l’interazione tra le persone, aiutata anche dall’esplosione dei social media, sembra diffondersi a visto d’occhio, il comune di Reggio Emilia ha promosso una nuova figura professionale, l’architetto di quartiere.
L’architetto di quartiere avrà il compito di occuparsi di diverse tematiche che riguardano la cura della città e della comunità: dalla rigenerazione dei luoghi alla progettazione di eventi, attività e servizi, per aumentare le opportunità per le persone e migliorare la qualità urbana.
E intanto i cittadini sembrano ringraziare, perché l’idea di poter vivere e lavorare in spazi armoniosi e ben strutturati difficilmente può causare lamentele. Il primo obiettivo dell’architetto di quartiere istituito dal comune reggiano, carte alla mano, è quello di rivitalizzare quartieri con la collaborazione diretto della cittadinanza
In un periodo in cui si fa tanto parlare di rigenerazione urbana e di rivitalizzazione di quartieri ed aree periferiche, un periodo in cui i buoni esempi di riuso urbano provenienti dalla Germania sembrano diffondersi in tutta Europa, il progetto dell’architetto di quartiere di Reggio Emilia, risulta essere un progetto interessante ed innovativo.
Il lancio di questa nuova figura è stata inserita in un percorso burocratico ben preciso, articolato in tre fasi: