I migliori architetti di tutti i tempi: un viaggio a puntate alla scoperta dei grandi nomi dell’architettura
Chi sono gli architetti che hanno cambiato il modo in cui pensiamo agli edifici? Da Antoni Gaudi a Mies Van der Rohe passando da Frank Lloyd Wright
L’architettura si è sempre distinta dalle altre forme d’arte perché svolge un ruolo funzionale oltre che estetico, offrendo riparo, ovviamente, ma anche dando forma alle nostre esperienze quotidiane. L’architettura lascia anche i monumenti ai momenti nel tempo, significando in pietra, vetro e acciaio i vari strati della storia che definiscono l’evoluzione di un luogo.
“L’architettura è la volontà di un’epoca tradotta nello spazio“, disse una volta il noto architetto tedesco Mies van der Rohe, e non c’è prova migliore di questa affermazione che ammirare lo splendido skyline di New York. Van der Rohe è solo uno tra le decine di nomi che hanno lasciato il segno non solo a New York, ma in città di tutto il mondo. Partiamo insieme alla scoperta dei grandi nomi dell’architettura.
Antoni Gaudí
Gaudí trascorse tutta la sua carriera a Barcellona, dove costruì tutti i suoi progetti, il più famoso dei quali è la cattedrale del 1883 conosciuta come La Sagrada Familia, ancora oggi in costruzione. Il suo stile era un mix ornato di elementi barocchi, gotici, moreschi e vittoriani che spesso presentavano piastrelle ornamentali e attingeva a forme trovate in natura, un’influenza che si può ammirare nelle colonne simili ad alberi che reggono il vasto interno del sua chiesa, così come la facciata ondulata di un’altra delle sue famose creazioni, il condominio noto come Casa Milla (ispirato alla montagna a più punte appena fuori Barcellona chiamato Montserrat).
Frank Lloyd Wright
Originario del Wisconsin, Wright rivoluziona il ruolo e la professione dell’architetto del XX secolo. Ispirato all’edificio basso che punteggiava le pianure americane, Wright creò lo stile Prairie House come reazione all’estetica vittoriana prevalente, che enfatizzava i decori scuri e gli affollati abbellimenti sia dentro che fuori. Al suo posto, Wright sceglie di utilizzare geometrie pulite con un’enfasi sui piani orizzontali. Il suo edificio più famoso, Falling Water (una residenza a Bear Run, Pennsylvania, progettata per il magnate del grande magazzino di Pittsburg, Edgar Kaufmann nel 1935) presenta balconi rettangolari sovrapposti che sembrano galleggiare sulla cascata naturale incorporata nella casa. Più tardi nella sua carriera, Wright avrebbe abbracciato elementi curvilinei, uno spostamento che ha trovato la sua espressione più celebre nel Museo Solomon R. Guggenheim.
Mies Van der Rohe
Diventato “famoso” per il suo motto “meno è meglio”, l’architetto tedesco Mies Van der Rohe ha spogliato l’architettura in forme geometriche elementari, indicando la via al minimalismo. Bandì ogni traccia di ornamenti, usando le qualità innate di materiali come l’acciaio e il vetro per definire l’aspetto dei suoi edifici. Questo approccio è emerso da un altro credo – la forma equivale alla funzione – sposato al Dessau Bauhaus, per il quale è stato l’ultimo direttore prima che i nazisti lo chiudessero. I suoi progetti hanno enfatizzato il razionalismo e l’efficienza come la strada verso la bellezza, un approccio esemplificato dal Padiglione di Barcellona, costruito per ospitare la mostra tedesca per l’Esposizione Internazionale del 1929 a Barcellona.