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Urbanistica

Nomi eccellenti dell’architettura per la giuria del concorso Parco centrale di Prato

Presidente della giuria è Bernard Tschumi. Entro fine giugno 2016 sarà annunciato il vincitore del concorso Parco centrale di Prato

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Il Comune di Prato ha lanciato il concorso Parco centrale di Prato, un concorso internazionale a procedura ristretta per la progettazione di un parco di tre ettari nel cuore della città. La giuria, presieduta da Bernard Tschumi, sceglierà, tra 10 concorrenti finalisti, un vincitore a cui affidare il progetto definitivo ed esecutivo. Il Comune mette a disposizione un montepremi di 157mila euro con un primo premio di 40mila euro e rimborsi da 13mila euro per i 10 gruppi finalisti.

Come si svolgerà il concorso Parco centrale di Prato ?

Il concorso internazionale di architettura sarà strutturato secondo le modalità  della procedura ristretta con preselezione. Entro la fine di febbraio la giuria, della quale fanno parte Bernard Tschumi, Michelle Provoost, Sébastien Marot, Roberto Zancan e Francesco Procopio, selezionerà i 10 architetti che verranno invitati a partecipare al concorso di progettazione; ognuno dei finalisti riceverà un rimborso di 13mila euro. Completano la giuria come membri supplenti Marzia de Marzi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Prato e Mario Moscardi, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Prato. Entro la fine di giugno 2016 sarà annunciato il vincitore al quale verrà dato un premio di 40mila euro e affidato l’incarico della redazione del progetto definitivo ed esecutivo per il nuovo Parco Centrale di Prato .

Oggetto del concorso è la realizzazione di un nuovo grande parco urbano di circa 3 ettari, posto all’interno del perimetro delle mura cittadine dove sorgeva il vecchio ospedale cittadino. Il nuovo parco interpreta la necessità di uno spazio contemporaneo a servizio della città storica. Un nuovo grande luogo pubblico, che dovrà divenire attrattivo a livello di area metropolitana e per flussi del turismo culturale internazionale, grazie alle funzioni in esso contenute e grazie alla qualità e innovazione nel trattamento delle aree verdi, alla presenza dell’arte e di architetture dalla forte connotazione contemporanea: un nuovo luogo dell’oggi inserito all’interno di un contesto storico e prezioso, in grado di veicolare l’immagine di Prato come la città della contemporaneità della Toscana.

“La trasformazione dell’area dell’ex Ospedale Misericordia e Dolce rappresenta uno degli obiettivi strategici principali nei quali il Comune di Prato è attualmente impegnato” scrive l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis. Prato è una città vibrante, contraddittoria, innovativa, conflittuale: una città che, dall’inizio del XX secolo e in particolare dal secondo dopoguerra, rappresenta un formidabile laboratorio urbano, sociale, culturale ed economico nel quale si sono spesso sperimentati nuovi modelli.”

Il progetto del nuovo parco di tre ettari prevede due lotti funzionali. Il primo comprende la completa realizzazione delle aree verdi e quindi del parco, oltre a un volume della superficie minima di 500 metri quadrati che contenga, tra le altre cose, i servizi essenziali al parco stesso. Il secondo lotto funzionale prevede la realizzazione degli altri fabbricati, fino a un massimo di 3.000 metri quadrati.

 

La realizzazione del parco urbano nell’area ex ospedale costituisce per la città un avvenimento assolutamente eccezionale e irripetibile. Il nuovo parco urbano dovrà innanzitutto riuscire a modificare la visione e la percezione non solo del nuovo luogo che sarà realizzato, ma soprattutto delle zone del centro limitrofe a questo, conferendo la consapevolezza che una nuova parte della città dentro le mura è stata creata. Non una zona chiusa da muri e cancelli, ma un’area prevalentemente aperta, in grado di diventare un fulcro di vitalità del centro e della città fuori le mura.

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