“Non esiste l’ipotesi di un museo del Fascismo”
Predappio, l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti nega la possibilità di realizzare un museo del fascismo
“Non un museo del fascismo statico, ancor meno nostalgico e rievocativo, ma un centro vivo di riflessione, studio, documentazione e divulgazione contro tutte le forme di dittatura”. Queste le parole dell’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti in seguito alle notizie pubblicate nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa circa l’eventualità di creare un museo del fascismo a Predappio; “notizie che” sottolinea Mezzetti “rischiano di apparire fuorvianti, e di determinare pericolosi ma infondati equivoci”.
“Sono almeno tre anni che, come Regione, stiamo ragionando con Anpi nazionale, regionale e provinciale, con l’Istituto storico per la Resistenza e gli enti locali intorno a un progetto storico-culturale” afferma l’assessore regionale “ Un progetto che, partendo dal recupero dell’immobile dell’ex Casa del Fascio, ne faccia un centro di studi internazionali sul fascismo e contro tutti i totalitarismi, non un museo del fascismo. Un progetto che ancora non ha una copertura finanziaria dal momento che dovrà concorrere, come altri, ai bandi europei”.
L’idea, dunque, “è quella di partire laddove simbolicamente il fascismo è nato, per studiarne l’evoluzione fino ai nostri giorni, in cui drammaticamente si sta riproponendo in nuove forme sullo scenario europeo. Così come” aggiunge Mezzetti “vogliamo ragionare sul complesso di tutte le espressioni di totalitarismo che hanno drammaticamente segnato il secolo scorso. Ci tengo a ripeterlo, perché sia chiaro e venga sgombrato ogni equivoco: nulla di statico, dunque, o peggio ancora di rievocazione nostalgica, ma una realtà viva di riflessione, documentazione e divulgazione contro tutte le forme di dittatura, di ieri e di oggi. Un progetto con un respiro europeo e internazionale. Fuori da questo perimetro rigoroso non se ne parlerebbe neppure”.
L’Architettura fascista e le ex case del Fascio
Uno degli esempi più alti di architettura politica del periodo è sicuramente l’ex casa del fascio di Como. L’edificio progettato da Giuseppe Terragni è infatti uno dei più interessanti edifici del razionalismo italiano.
L’Ex Casa del Fascio di Como presenta la forma di un grande parallelepipedo formato da superfici di geometria pura: su un lato di 33,20 metri, per un’altezza dimezzata, si dispongono parti piene e parti vuote, che scandiscono un essenziale ma efficace gioco, dai suggestivi effetti chiaroscurali e di trasparenza. I materiali sono disposti in forme che creano linee parallele e ortogonali, che rendono armonioso l’insieme architettonico.