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Ponte Morandi, le parole del Ministro ad un anno dalla tragedia

Ponte Morandi, le parole del Ministro ad un anno dalla tragedia. Toninelli: "In questo anno abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità"

Ponte Morandi, le parole del Ministro ad un anno dal crollo
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Ad un anno di distanza dalla tragedia del Ponte Morandi di Genova, queste le parole che il ministro ha scritto sul suo profilo Facebook in un post relativo alla cerimonia in ricordo delle vittime, che riportiamo:

“È passato un anno da quel maledetto giorno che ha cambiato la vita a un intero Paese, quel giorno in cui il Ponte Morandi è crollato portandosi via 43 vite e un intero quartiere. Ricordo che ero in macchina con i miei figli e mia moglie. Stavo guidando, quando il telefono ha iniziato a squillare all’impazzata. Era chiaro fosse accaduto qualcosa.

Ho accostato, ho preso in mano il telefono ed è partito un video. L’ho guardato e riguardato. Era accaduto ciò che non sarebbe mai dovuto accadere.

È da quel preciso momento che ho, abbiamo, messo testa e cuore su un obiettivo doveroso: far risollevare dalle macerie una città ferita, Genova, e con lei un intero Paese.  Ho, abbiamo, fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Questa battaglia mi è costata molto: mi sono messo contro l’intero sistema politico, mediatico, affaristico italiano e per questo hanno cercato in ogni modo di screditarmi, di descrivermi come non sono. Ma rifarei comunque tutto ciò che ho fatto, altre cento, mille volte. Perché l’ho fatto per i genovesi e per tutti i cittadini.

Ora, a distanza di un anno esatto sono qui a Genova, per ricordare le vittime di quella tragica mattina e stare al fianco dei familiari.  Nessuno potrà mai cancellare il dolore per le 43 vittime, né la paura che si è diffusa in tutto il Paese. Ma a un anno esatto dal crollo del Morandi, Genova è già tornata in piedi.

E questo pensiero, che mi rende orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto, lenisce lo sconforto. Sono vicino ai genovesi e lo sarò per sempre. Ne ho incontrati molti in questo anno, dagli ex sfollati che oggi hanno tutti una nuova casa, agli imprenditori che hanno ricevuto ristoro per i danni subiti.

Il nuovo ponte lo pagherà chi lo ha fatto crollare per bramosia di denaro. Per questo ho cambiato il modello di gestione delle concessioni autostradali. E ora sì che devono fare manutenzione. Questo lo abbiamo fatto in un anno. Questo lo abbiamo fatto per Genova e per l’Italia intera. E questo continueremo a fare”.

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