Concorso Di Progettazione per il restauro conservativo del Ponte Musumeci
Il Comune di Potenza ha lanciato un importante concorso di progettazione in due fasi per il restauro conservativo e la valorizzazione del Ponte Musumeci.
Il Comune di Potenza ha lanciato un importante concorso di progettazione in due fasi per il restauro conservativo e la valorizzazione del Viadotto dell’Industria sul fiume Basento, conosciuto anche come Ponte sul Basento o Ponte Musmeci, dal nome dell’ingegnere che lo ha progettato alla fine degli anni Sessanta Sergio Musmeci.
Obiettivo specifico dell’operazione è quello di valorizzare il “patrimonio culturale materiale e immateriale”, operando mediante un complesso di azioni integrate che comprendono interventi di conservazione, fruizione e valorizzazione anche a fini turistici del bene, così da consentirne l’inserimento nei circuiti nazionali e internazionali, avvalorate anche dal provvedimento di tutela che riconosce l’opera, tra le prime in Italia nel Novecento, “monumento di interesse culturale”.
Il concorso per la riqualificazione del Ponte Musumeci si articola in due gradi:
- nella prima fase i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative in linea con le richieste e le limitazioni indicate nel bando; tra queste saranno selezionate le migliori cinque da ammettere alla fase successiva.
- Dopo l’espletamento del secondo grado si dovrà arrivare ad avere un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un “progetto di fattibilità tecnica ed economica “.
Il vincitore dovrà poi perfezionare il progetto sino a raggiungere il livello di progetto di fattibilità tecnico-economica entro il 25 settembre 2020. La progettazione esecutiva gli sarà poi affidata entro il 30 settembre, con l’obiettivo di avere il progetto esecutivo entro il 31 dicembre 2020.
Per il 1°grado il sistema automatico di iscrizione e invio del progetto sarà disponibile dalle 24:00 del 25/02/2020 alle 12:00 del 07/04/2020.
Storia del Ponte Musumeci
Progettato dall’ingegnere italiano Sergio Musmeci a partire dal 1967, venne realizzato tra il 1971 e il 1976, concretizzando le teorie sul minimo strutturale del progettista, secondo cui “bisognava arrivare a delineare con una formula matematica una sola soluzione di natura statica per avere la certezza del migliore impiego, cioè il minimo peso, di una data struttura. L’opera “d’arte infrastrutturale”, può considerarsi tra le più rappresentative della cultura architettonica del XX secolo, in grado di anticipare temi e linguaggi della contemporaneità. Struttura complessa, organica, dalle forme inedite, realizza l’armonia tra ingegneria e architettura