Ponteggi: definizioni e principali tipologie, normative e soluzioni
Scopri le tipologie di ponteggi più utilizzate nel settore edile, i riferimenti normativi e le soluzioni più sicure per la costruzione, manutenzione e restauro degli edifici.

Nel settore edile, i ponteggi rappresentano un elemento essenziale per garantire la sicurezza e l’efficienza delle operazioni di costruzione, manutenzione e restauro di edifici. Si tratta di strutture temporanee, progettate per consentire agli operai di lavorare in quota in condizioni ottimali. La scelta della tipologia di ponteggio da utilizzare dipende da diversi fattori, tra cui la natura del cantiere, le caratteristiche dell’opera, lo spazio disponibile e le normative di sicurezza vigenti. Conoscere le diverse opzioni disponibili e i relativi vantaggi consente di ottimizzare i tempi di lavoro, contenere i costi e, soprattutto, ridurre il rischio di incidenti.
Scopri le tipologie di ponteggi più utilizzate nel settore edile, i riferimenti normativi e le soluzioni più sicure per la costruzione, manutenzione e restauro degli edifici.
Strutture temporanee essenziali per la realizzazione, manutenzione e restauro di edifici, i ponteggi si suddividono in diverse tipologie, ciascuna con caratteristiche specifiche e utilizzi distinti.
I ponteggi, noti anche come “opere provvisionali”, sono strutture temporanee utilizzate per la costruzione, manutenzione e restauro di edifici. Le principali tipologie di ponteggi attualmente in uso includono:
- Ponteggio a tubi e giunti (PTG): questo sistema tradizionale offre grande versatilità, adattandosi a diverse superfici di facciate. Tuttavia, richiede manodopera specializzata, comporta tempi di montaggio e smontaggio più lunghi e, di conseguenza, costi più elevati.
- Ponteggio a telai prefabbricati (PTP): caratterizzato da leggerezza e rapidità di montaggio, è ideale per strutture architettoniche lineari. La sua minor robustezza lo rende meno adatto a configurazioni complesse.
- Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati (PMTP) o multidirezionale: offre elevata flessibilità nel superare angolazioni, curve e balconi. Sebbene abbia costi più elevati, consente un notevole risparmio in termini di manodopera grazie alla semplicità e velocità di montaggio.
Un’altra tipologia è il ponte su ruote o trabattello, una struttura mobile costituita da tubi metallici e tavole prefabbricate. Grazie alla sua stabilità e facilità di spostamento, è utilizzato principalmente per lavori di finitura e manutenzione che richiedono interventi rapidi.
Riferimenti normativi
In Italia, la normativa di riferimento per i ponteggi è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche, noto come Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Questo decreto, al Titolo IV, Capo II, tratta i lavori in quota e stabilisce che, in tali contesti, devono essere adottate adeguate impalcature, ponteggi o opere provvisionali idonee a eliminare i pericoli di caduta di persone e cose.
Considerazioni sulla sicurezza
La scelta del tipo di ponteggio è fondamentale per garantire la sicurezza nel cantiere. Essa dipende da vari fattori, tra cui la specificità del cantiere, le caratteristiche dell’opera da realizzare, lo spazio disponibile e le condizioni ambientali. Una valutazione accurata di questi elementi è essenziale per prevenire incidenti e garantire l’incolumità dei lavoratori.
Inoltre, è obbligatorio redigere il Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS), un documento che descrive le modalità operative per l’installazione, l’utilizzo e lo smontaggio dei ponteggi, assicurando il rispetto delle norme di sicurezza e la protezione dei lavoratori.
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