SYNTECH HAG FLEX è una resina poliuretanica monocomponente permanentemente flessibile e idroespansiva.
Questa resina è realizzata senza l’impiego di solventi ed è indicata per sigillare, mediante iniezione, piccole e grandi infiltrazioni d’acqua nel calcestruzzo o nelle murature piene in genere e piccole cavità, giunti e discontinuità soggette a movimento.
Caratteristiche:
- A contatto con l’acqua forma una schiuma di poliuretano flessibile
- Prodotto monocomponente che reagisce spontaneamente con l’acqua grazie all’aggiunta di un acceleratore di espansione, venduto in abbinamento alla resina stessa
- La schiuma poliuretanica risultante dalle operazioni di iniezione, una volta espansa, manterrà stabile il proprio volume
- Buona resistenza alla pressione idraulica nella venuta d’acqua dopo circa 1-2 minuti dal momento della avvenuta reazione.
- La formazione di CO₂, tipica della reazione poliuretanica, fornirà ulteriore pressione al sistema, favorendo la penetrazione della resina nelle crepe e nelle cavità
- In ambiente libero espande di circa 10 volte rispetto al suo volume iniziale.
Campi d’impiego:
- Arresto delle infiltrazioni d’acqua in locali interrati.
- Colmatura ermetizzante di piccole cavità, crepe, fessure, giunti statici e dinamici, nel calcestruzzo e nelle murature piene in genere.
Il problema delle infiltrazioni
L’ACQUA rappresenta un problema piuttosto serio, spesso imprevisto o imprevedibile per il tecnico ed il costruttore.
Le infiltrazioni d’acqua, derivanti dai significativi cambiamenti intervenuti nelle falde freatiche, da eventuali incorrettezze esecutive, da eventi accidentali e così via, possono coinvolgere i materiali più diversi quali il calcestruzzo, le murature di differente composizione, gli strati rocciosi di confinamento, ecc.
Le opere che possono essere soggette a questi inconvenienti sono, a loro volta, estremamente eterogenee: grandi opere civili ed idrauliche, edifici industriali e civili, ambienti specifici quali cantine, box, garage, interrati, ascensori ecc.
In ogni caso, il manifestarsi delle infiltrazioni e, soprattutto, il loro perdurare, può essere fonte di considerevoli danni economici: inagibilità delle aree interessate, danneggiamento di macchine operatrici, autovetture, suppellettili, arredi e così via. Le situazioni delineate comportano l’esigenza imprescindibile di interventi tempestivi e “immediatamente” risolutivi.
La soluzione alle infiltrazioni
Si tratta di una resina poliuretanica idrofila, idroespansiva, a bassa viscosità, corredata da uno specifico attivatore accelerante (comp. B) da dosare normalmente al 10% sul peso della resina (comp. A). è facilmente iniettabile, mediante specifiche pompe manuali od elettriche, tramite gli appositi iniettori a vite; è sicuramente penetrante grazie alla bassa viscosità, ai suoi componenti idrofili ed idroreattivi ed alla sua elevata attività capillare.
Penetra e permea fenditure sino ad ampiezze di 0,2 mm; è efficacemente reattiva in quanto, a contatto con l’acqua o con l’umidità, aumenta da 8 a 20 volte il proprio volume iniziale, attraverso un processo di reazione e vulcanizzazione con formazione di una schiuma densa ed elastica, a struttura cellulare, che arresta l’infiltrazione e sigilla ermeticamente la fessura iniettata; è compatibile con tutti i supporti: calcestruzzo, pietre naturali, mattoni, acciaio, laminati, rivestimenti di cavi e materiali da iniezione di natura poliuretanica, eventualmente preesistenti; è caratterizzata da un brevissimo tempo di reazione con l’acqua di circa 30″ (*) che può essere accelerato, ove necessario, sino a 15″, aumentando il dosaggio del componente B.
(*) = La velocità di reazione (formazione della schiuma) viene influenzata dalla temperatura del materiale miscelato, dalle condizioni idrodinamiche, dalla temperatura della struttura del manufatto e da quella dell’acqua di contatto.
Settori di intervento
Le infiltrazioni d’acqua possono manifestarsi, in misura più o meno significativa, in innumerevoli situazioni e strutture, così come è possibile evincere dalla lunga lista di referenze disponibili.
SYNTECH H.A.G. ha rappresentato e rappresenta, in ciascun caso, la soluzione ideale del problema.
I settori di più frequente utilizzo, possono essere condensati in tre categorie funzionali:
- LE STRUTTURE E I MANUFATTI DI CONTENIMENTO
Comprendono dighe, bacini, acquedotti, vasche, piscine, impianti di depurazione, ecc.
I casi più frequenti, di permeazioni ed infiltrazioni d’acqua in queste opere, sono localizzabili in corrispondenza di giunti costruttivi, di connessioni fra elementi verticali ed orizzontali, di incorrettezze nella compattezza del conglomerato, di fessurazioni e lesioni insorte successivamente alla costruzione - LE STRUTTURE GENERICHE SOTTO FALDA
Comprendono piani interrati, cantine, box, ascensori, ecc.
Anche per queste opere le necessità di ermetizzazione possono riguardare materiali eterogenei e derivare da incorrettezze costruttive o da eventi accidentali successivi.
E’ un caso ormai classico la necessità di adeguamento dei presidi impermeabili a seguito dell’innalzamento delle falde freatiche. - LE STRUTTURE E I MANUFATTI SOTTERRANEI
Comprendono gallerie, tunnel, condotte forzate, sottopassi, fognature, ecc.
In queste opere gli interventi possono essere rivolti all’arresto di infiltrazioni di acque freatiche attraverso incorrettezze costruttive così come all’ermetizzazione di situazioni di fuoriuscita delle acque contenute.
I settori di più frequente utilizzo sono rappresentati da:
- dighe
- bacini
- acquedotti
- vasche
- piscine
- impianti di depurazione
- gallerie
- tunnel
- condotte forzate
- sottopassi
- fognature
- garage sotterranei
- cantine
- box
- vani ascensore
Modalità di applicazione
- PULIZIA E SIGILLATURA DELLE LESIONI E DELLE SUPERFICI ADIACENTI
E’ sempre opportuno provvedere alla pulizia delle superfici interessate dalla fessura, dal vespaio
o dal giunto da impermeabilizzare, specie ove le superfici stesse si presentino invase da muschi,
calcare e imbrattate in genere. La corretta pulizia con idropulitrice, con spazzola d’acciaio o di
setole di plastica dura o con un normalissimo strofinaccio, a seconda dei casi, consente, fra l’altro,
di mettere nella giusta evidenza posizione ed andamento della lesione e di trarne le conseguenti
valutazioni di intervento. La necessità di sigillare preventivamente la fessura (per esempio, con
prodotti a presa istantanea tipo OSMOCEM QUICK) dipende invece, dall’ampiezza della fessura
stessa e dalla presenza di copiose fuoriuscite d’acqua. - ESECUZIONE DELLE PERFORAZIONI
I fori da iniezione passanti, possono essere praticati con differenti diametri, profondità ed angolazione.
In linea di massima, un foro standard, deve avere un diametro compreso fra 8 e 12 mm e deve essere praticato con un’angolazione di circa 45°, da una parte e dall’altra della fessura o del giunto (quinquonce).
La distanza fra ciascun foro d’iniezione ed il successivo, dipende dalla ampiezza della fessura: in genere varia fra 15 e 90 cm, mentre la distanza dei fori, rispetto alla fessura o al giunto, è in genere pari a 1/2 dello spessore della struttura e sempre variabile in relazione alla dimensione e importanza della struttura stessa (dighe, grandi muri di sostegno, rocce, ecc.).
I fori praticati, come sopra descritto, dovranno essere convenientemente depolverizzati con compressore d’aria o con estrattore d’aria manuale. - INSTALLAZIONE DEGLI INIETTORI
Svasare per alcuni centimetri i fori praticati, mediante il trapano dotato di una punta di 12 o 13 mm di diametro.
Installare gli iniettori a vite, dotati di valvola di tenuta di non ritorno, a mano o mediante semplice percussione con martello e serrarli con chiave piatta del 10 o, in mancanza di questa, con chiave inglese, girando in senso orario sino a totale”espansione” della sua parte in gomma e a fissaggio avvenuto al supporto.
Al fine di rimuovere dai fori la polvere e i detriti prodotti dall’azione del trapano e di assicurare la necessaria presenza di umidità, ove mancante, provvedere ad una iniezione preliminare d’acqua, prevedendo la successiva pulizia del sistema pompante, con diluente tipo Nitro. - PREPARAZIONE DELLA MISCELA
Miscelare a fondo in un secchio, con idoneo tondino in legno o in ferro, la resina idrofila, idroespansiva SYNTECH H.A.G. – FLEX o ECO (comp. A) con la quantità prestabilita di attivatore (comp. B).
Il dosaggio consigliato di 0,1 kg di comp. B per 1 kg di comp. A, può essere variato (aumento del comp. B nella miscela) in relazione all’intensità e alla gravità dell’infiltrazione; ciò consente di regolare la velocità di reazione della resina idroespansiva con l’acqua.
La quantità di resina e attivatore da impiegare, di volta in volta, è quella che sicuramente si riuscirà ad iniettare, in ogni caso mai superiore a 2 – 3 kg. - INIEZIONE DELLA RESINA IDROREATTIVA
Dopo aver preparato opportunamente la miscela resinosa, si procederà alle iniezioni con le seguenti modalità:
-Nel caso di fessure o giunti verticali si darà corso all’iniezione partendo dal primo iniettore installato dal basso verso l’alto: nel corso dell’iniezione si potrà notare che la resina allontanerà l’acqua presente nella fessura.
Protrarre l’iniezione sino a quando la resina arriverà, fuoriuscendo, nei pressi dell’iniettore successivo o sino a che lo sforzo di pompaggio diventerà eccessivo.-Azionare la valvola di scarico dell’aria introdotta durante il pompaggio e, solo dopo esserci accertati della completa fuoriuscita dell’aria stessa, staccare il tubo di collegamento della pompa dall’iniettore ripetendo l’operazione con il successivo. La pressione d’iniezione è variabile a seconda della profondità della fessura, dello spessore strutturale e delle condizioni di porosità o compattezza del materiale costituente la struttura.
La quantità di resina idroespansiva necessaria varierà, a sua volta, in funzione delle caratteristiche citate (profondità, spessore ecc.).
In situazioni standard (piccole fessurazioni, connessioni tra pareti e solette, giunti strutturali ecc.).
Il consumo di resina potrà aggirarsi intorno ad 1 kg/metro lineare. - RIMOZIONE DELLA RESINA FUORIUSCITA E ASPORTAZIONE DEGLI INIETTORI
La resina idroespansiva, fuoriuscita dalle fessure, dai giunti e dai vespai a fine delle iniezioni, può sviluppare, specialmente su supporti secchi, una notevole aderenza alle superfici; la pulizia post- iniezione può richiedere il ricorso ad un raschietto di metallo, per l’asportazione dei residui.
Gli iniettori installati potranno essere asportati dalle loro sedi mediante taglio con disco flessibile e successivo riempimento del foro risultante con malta cementizia tixotropica tipo REPAR TIX - PULIZIA DELLA POMPA E DEGLI ACCESSORI
Immediatamente a seguito del completamento delle iniezioni, è necessario provvedere alla pulizia delle attrezzature che sono state in contatto con la resina idroespansiva, procedendo come segue: Aspirare con il tubo di pescaggio del diluente nitro e farlo circolare nella pompa fino a farlo uscire dal tubo di mandata.
Questa azione va ripetuta più volte fino a quando ogni residuo del fluido di processo sarà completamente fuoriuscito dalla pompa; farla poi girare a secco e quindi, se necessario, ripetere l’operazione.
Prima di collocare a rimessa la pompa pulita come sopra, far circolare nei circuiti lo specifico pulitore lubrificante SYNTECH H.A.G. CLEANER, in modo tale che la pompa resti a riposo correttamente lubrificata. Pulire gli accessori utilizzati per le lavorazioni con gli stessi agenti di pulizia.
NB: I materiali di risulta dovranno essere smaltiti ottemperando le prescrizioni e le normative vigenti in materia.
Per maggiori informazioni visita il sito dedicato al sistema