venerdì, Novembre 15, 2024
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Ambiente

Rinviato in conferenza unificata stato e regioni il Ddl sul consumo del suolo

E’ stato rinviato il Ddl sul consumo di suolo, il provvedimento che mira a ridimensionare numericamente la realizzazione di nuovi edifici e a promuovere la rigenerazione urbana.

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Le commissioni parlamentari, con i loro pareri, nell’ultimo mese hanno avanzato dubbi che i relatori hanno provato a superare con una serie di emendamenti, che non sono stati considerati sufficienti: il Ddl sul consumo del suolo passa ora alla Conferenza unificata, che cercherà un accordo sul problema delle nuove competenze di Regioni ed enti locali.

Quali sono le critiche che sono state mosse al Ddl sul consumo del suolo?

  • la commissione Beni culturali ha rilevato l’eccessivo carico per gli enti locali;

  • la commissione Industria ha chiesto «limitate possibilità di consumo di suolo finalizzate esclusivamente all’ampliamento di imprese produttive già presenti sul territorio, non comprese in piani attuativi già adottati»;

  • la commissione Affari Costituzionali ha sollecitato, in fase di attuazione delle diverse procedure della legge, «un maggior grado di coinvolgimento delle Regioni»;

  • la commissione per le questioni regionali ha chiesto di valutare con più attenzione «l’impatto della disciplina transitoria sull’attività pianificatoria degli enti territoriali».

In generale, quindi, sono emersi dubbi sul carico organizzativo eccessivo per i Comuni e sul coordinamento tra le regole del disegno di legge e quelle che disciplinano i rapporti tra i diversi livelli di Governo in materia di pianificazione. Gli emendamenti proposti, allora, puntavano soprattutto a potenziare il ruolo delle Regioni, dando anche un ruolo più pervasivo ai pareri della Conferenza unificata in diverse procedure, ed esplicitando che le nuove regole non si applicano ai centri storici, salvo espressa autorizzazione della Sovrintendenza.

 

Dopo questo ennesimo rinvio, prima di proseguire l’esame parlamentare sarà necessario il via libera di Regioni e Comuni. Il motivo è che molte delle procedure inserite nel Ddl sul consumo del suolo portano un appesantimento degli adempimenti a loro carico.

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