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Alla scoperta della Stazione Roma Tiburtina

Stazione Roma Tiburtina: esempio iconico di architettura contemporanea e sostenibile, con galleria vetrata di 350 metri, volumi semitrasparenti e soluzioni bioclimatiche innovative.

Alla scoperta della Stazione Roma Tiburtina
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La Stazione di Roma Tiburtina, originariamente chiamata Portonaccio, è situata tra i quartieri Nomentano, Pietralata e Tiburtino. Inaugurata alla fine del XIX secolo, fu ampliata negli anni ’30 del Novecento dall’architetto Angiolo Mazzoni, già noto per il rinnovamento della Stazione Termini.

  1. Nuovo progetto per la stazione Roma Tiburtina
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Stazione Roma Tiburtina: esempio iconico di architettura contemporanea e sostenibile, con galleria vetrata di 350 metri, volumi semitrasparenti e soluzioni bioclimatiche innovative.

La stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, inizialmente chiamata “Portonaccio”, fu inaugurata alla fine del XIX secolo. Nel 1921, divenne un luogo simbolico accogliendo la salma del Milite Ignoto, durante il suo viaggio conclusivo lungo la linea ferroviaria Aquileia-Roma. Il 1º giugno 1923, la stazione assunse l’attuale denominazione di “Roma Tiburtina”. Negli anni ’30 del Novecento, sotto la guida dell’architetto Angiolo Mazzoni, fu ampliata con la costruzione di un nuovo fabbricato viaggiatori. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la struttura venne successivamente ricostruita in una versione semplificata. La stazione fu anche teatro di eventi drammatici, come la deportazione degli ebrei rastrellati nel ghetto di Roma, commemorata dal 2004 con una lapide posta in memoria di quella tragica pagina di storia.

Nuovo progetto per la stazione Roma Tiburtina

Con l’aumento del traffico ferroviario e la crescita demografica del Paese, si rese necessaria la costruzione di una struttura più adeguata. Il 28 novembre 2011, dopo quattro anni di lavori, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurò una nuova stazione all’avanguardia, destinata al traffico regionale, internazionale e all’alta velocità.

Il progetto, ideato dallo studio ABDR, ha come elemento centrale un grande parallelepipedo di vetro che sovrasta la piattaforma ferroviaria: una galleria vetrata lunga 350 metri e larga 60, che collega i quartieri di Pietralata e Nomentano, storicamente separati dal tracciato ferroviario.

Questa galleria pedonale, di forte impatto visivo, risponde all’esigenza di gestire una stazione che si estende per circa 35.000 mq. Offre ai cittadini e ai viaggiatori circa 18.000 mq di spazi con vip lounges, internet offices, uffici privati e servizi dedicati alla ristorazione, al commercio, agli affari e alle esposizioni, ospitati in volumi semitrasparenti.

La struttura funge non solo da polo di interscambio ferroviario, ma anche da luogo di interazione sociale e urbana, integrando l’innovazione tecnologica e reinterpretando in chiave moderna il concetto di accoglienza dei “passages” ottocenteschi.

Progettata con un’attenzione particolare all’ecosostenibilità, la stazione adotta tecnologie sperimentali nel campo della bioclimatica e del controllo energetico complessivo.

La seconda stazione ferroviaria della Capitale

Oggi, Roma Tiburtina è la seconda stazione ferroviaria della Capitale, con circa 500 treni al giorno, 140.000 transiti giornalieri e 51 milioni di utenti l’anno. È un nodo fondamentale per la mobilità capitolina e la prima stazione del Sistema Alta Velocità della tratta Torino-Milano-Salerno a essere stata completata.

Una curiosità: nell’Atrio Nomentano della stazione si trova una grande lastra commemorativa dedicata a Camillo Benso Conte di Cavour, realizzata per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Come un enorme libro aperto, racconta le vicende che hanno portato all’unificazione del Paese. L’opera copre 150 mq, pesa 13 tonnellate, contiene 1.000 parole e 6.000 caratteri, ed è composta da 90 fogli assemblati in 45 lastre. Sul bordo inferiore, una didascalia alta quasi due metri e mezzo descrive, a livello dell’osservatore, il contenuto della lastra, spiegando il significato del testo. La didascalia, la grande scritta “Cavour” e i discorsi offrono diversi livelli di lettura in base al punto di vista del lettore. Passando di qui, potrete costruire il vostro testo personale in funzione della distanza e della superficie di lettura della lastra.

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