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Scadenza 31 dicembre 2025: architetti al rush finale per completare i CFP richiesti

Formazione architetti 2023-2025: cosa fare per evitare sanzioni e chiudere il triennio in regola

Scadenza 31 dicembre 2025: architetti al rush finale per completare i CFP richiesti
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Si avvicina la scadenza del 31 dicembre 2025, termine ultimo per gli architetti italiani chiamati a completare il triennio formativo obbligatorio. Con l’obbligo dei 60 Crediti Formativi Professionali, di cui una parte dedicata alla deontologia, il conto alla rovescia è ormai iniziato e richiede a molti professionisti un rapido riallineamento. Tra verifiche, piattaforme dedicate e nuove opportunità di formazione online, vediamo cosa occorre fare per arrivare in regola alla fine del triennio.

Formazione architetti 2023-2025: cosa fare per evitare sanzioni e chiudere il triennio in regola

Il prossimo 31 dicembre segnerà la chiusura ufficiale del triennio formativo 2023-2025, periodo entro il quale gli architetti iscritti agli albi dovranno aver maturato 60 Crediti Formativi Professionali (CFP), inclusi almeno 12 CFP dedicati alla deontologia e alle discipline ordinistiche, come previsto dalle nuove Linee guida del CNAPPC, il Consiglio Nazionale che regolamenta la formazione continua. L’obbligo riguarda la quasi totalità degli iscritti, con le sole eccezioni dei neoiscritti nel primo anno e dei professionisti over 70 con almeno vent’anni di iscrizione, mentre restano validi gli esoneri concessi per specifiche situazioni come maternità, malattia o sospensione dell’attività.

Come verificare la posizione formativa?

Per verificare la propria posizione formativa è sufficiente accedere alla piattaforma ufficiale del CNAPPC (gcfp.cnappc.it), dove un sistema a semaforo indica immediatamente se l’architetto è in regola (verde) o se risultano CFP mancanti (rosso). In vista della scadenza è fondamentale controllare che siano stati correttamente caricati tutti gli elementi utili: crediti autocertificabili derivanti da convegni, docenze, pubblicazioni o attività di ricerca, eventuali richieste di esonero, corsi FAD seguiti e attività organizzate dagli Ordini territoriali, che talvolta richiedono convalide aggiuntive.

Cosa fare se non si è raggiunto il numero di CFP necessari?

Nel caso in cui non sia stato raggiunto il totale dei 60 CFP, o risultino assenti i 12 crediti deontologici obbligatori, la posizione dell’iscritto viene automaticamente segnalata al Consiglio di Disciplina dell’Ordine di appartenenza, con la possibilità di avvio di un procedimento che può sfociare in richiami formali o sanzioni disciplinari. Parallelamente, alla chiusura del triennio sarà verificata anche la presenza di eventuali debiti formativi residui del periodo 2020-2022, per i quali il ravvedimento operoso è ormai scaduto: nelle situazioni ancora irregolari è prevista una specifica segnalazione disciplinare.

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