Sicurezza nelle scuole, territori e piano città: il Consiglio Nazionale degli architetti esprime soddisfazione
Il Consiglio Nazionale degli architetti concorda sulle priorità indicate dal Ministro Delrio nel corso dell’audizione alla Commissione Ambiente della Camera circa la priorità da dare al piano per il sistema idrogeologico, a quello per la sicurezza delle scuole e al piano città.
“Come Consiglio Nazionale degli architetti non possiamo che concordare sulle priorità indicate dal Ministro Delrio nel corso dell’audizione alla Commissione Ambiente della Camera circa la priorità da dare al piano per il sistema idrogeologico, a quello per la sicurezza delle scuole e al piano città, interventi questi che, però, devono essere affrontati sinergicamente ed avere come obiettivo strategico di lungo periodo la rigenerazione urbana sostenibile E’ quello che chiediamo da sempre: fermare le grandi opere per puntare, invece, su un grande progetto di rigenerazione sostenibile delle città e dei territori.”
Per il Consiglio Nazionale degli architetti inoltre“serve, inoltre, tornare ad investire, pena non riuscire a cogliere i pur timidi segnali di ripresa, sulle iniziative edilizie sane, dare credito al mercato edilizio, alle imprese di costruzioni medie e piccole”
Una strada sicuramente non facile, anche a fronte della grossa crisi di sistema che sembra affliggere migliaia di professionisti che si riconoscono nel Consiglio Nazionale degli architetti.
“La strada da intraprendere, ma serve farlo subito, è quella di intervenire sul patrimonio edilizio del Paese, sulle città poiché trainanti per la ripresa, a meno che non si voglia definitivamente affossare il comporto dell’edilizia, saranno i settori del rinnovo e della riqualificazione”.
Parole forti, che Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha consegnato al pubblico attraverso una nota stampa ufficiale del Cnappc.
“Anche noi siamo del parere che “le uniche Grandi Opere sono quelle utili”: non c’è nulla di più utile che intervenire sulle città, sulle scuole, sui territori. Elementi che attualmente sono in balia del dissesto. Dobbiamo garantire sicurezza e un habitat migliore ai cittadini italiani”.
“Dalla crisi possiamo uscire quindi” ha concluso Freyrie” ma tutti devono fare la propria parte, dagli ordini professionali alle scuole. A questo punto dobbiamo solo augurarci che le Università italiane smettano di illudere inutilmente gli studenti su futuri possibili sbocchi professionali di alcuni corsi di laurea e che, in un impeto di trasparenza, rendano noti a tutti i veri dati di AlmaLaurea”.