Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa.
Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa, a cura di Alessandro Brodini e Eleonora Caggiati.
Sabato 30 novembre, alle ore 9.00, all’Auditorium del Carmine, via Eleonora Duse, Parma,l’Ordine degli Architetti PPC di Parma organizza il convegno Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa, a cura diAlessandro Brodini e Eleonora Caggiati dell’Università degli Studi
Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa, a cura di Alessandro Brodini e Eleonora Caggiati.
Al termine dell’incontro, dalle ore 15.30 alle ore 17.30 sarà straordinariamente aperta la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Parma, normalmente non accessibile, dove il pubblico avrà la possibilità di vedere il progetto di sistemazione e arredamento realizzato da Carlo Scarpa insieme al pittore Armando Pizzinato. La visita alla sala è a cura della Delegazione FAI di Parma.
La giornata di studi è anticipata dalla proiezione del documentario Le Voyage d’Or di Riccardo De Cal, venerdì 29 novembre, alle ore 18.00, al Cinema Astra,piazza Alessandro Volta 3, Parma, in collaborazione con l’associazione 24FPS. Il film (trailer) è dedicato al restauro del complesso monumentale Brion di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole.
Carlo Scarpa nacque a Venezia il 2 giugno 1906. Nel 1919 si iscrisse alla Regia Accademia di belle arti e, sotto la guida di Guido Cirilli, docente di architettura, poté acquisire le conoscenze necessarie a intraprendere il mestiere di architetto. Nel 1926 ottenne il diploma di professore di disegno architettonico. Iniziò a lavorare come consulente artistico della vetreria MVM Cappellin & C., incarico a cui seguì il rapporto con la ditta di Paolo Venini. Forte della conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione, si dedicò allo studio di allestimenti per mostre e musei, di progetti per abitazioni e, infine, di arredi e mobili prodotti in serie. Nel 1968 ricevette da Onorina Tomasin, vedova di Giuseppe Brion, l’incarico per la realizzazione dell’omonimo complesso funerario a San Vito di Altivole. Significativa fu anche l’attività di docenza, che lo portò ad insegnare all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Morì a Sendai, in Giappone, il 28 novembre 1978 e per sua volontà venne sepolto tra il vecchio cimitero di San Vito di Altivole e la tomba Brion da lui stesso progettata.
Una traccia dell’opera di Carlo Scarpa sopravvive anche a Parma. Proprio dallo studio del progetto di sistemazione e arredamento da lui elaborato per la Sala del Consiglio all’interno del Palazzo della Provincia di Parma è nata l’idea di organizzare un incontro, durante il quale si potessero affrontare le complesse tematiche legate alla conservazione dell’architettura scarpiana. Delle problematiche insite nelle operazioni di restauro si interrogava a ritroso lo stesso Scarpa, ponendo la conoscenza dell’architettura, dell’urbanistica e della storia a fondamento del dialogo tra soprintendente e progettista.
Il convegno Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa è incentrato sul destino di alcune delle opere dell’architetto veneziano, spesso non dissimile da quello che avvolge il resto del patrimonio architettonico del XX secolo. L’analisi della complessità della loro conservazione, sia negli elementi tangibili, che in quelli immateriali, è un’occasione di confronto e approfondimento utile non solo per chi studia la storia dell’architettura, ma anche per chi si misura quotidianamente con la pratica progettuale.
A parlarne studiosi provenienti da diversi atenei italiani: Matteo Iannello, ricercatore presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine, tratterà degli interventi di Carlo Scarpa per il museo di Palazzo Abatellis e lo Steri di Palermo; Gianluca Frediani, professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, si occuperà della Gipsoteca di Possagno; Eleonora Caggiati, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli Studi di Bergamo, approfondirà la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Parma; Orietta Lanzarini, professoressa associata presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine, si soffermerà sul valore del percorso nelle opere scarpiane; Alessandro Brodini, professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze,porrà l’attenzione sull’ex convento dei Tolentini a Venezia, oggi sede dello Iuav; Greta Bruschi, ricercatrice presso l’Università Iuav di Venezia, approfondirà il tema della conservazione dei calcestruzzi nelle opere di Carlo Scarpa. A queste relazioni si aggiungerà quella di Guido Pietropoli, architetto, che tratterà del restauro del padiglione sull’acqua nel complesso monumentale Brion.
Di particolare interesse poi, sia per addetti ai lavori che per appassionati, è la possibilità di visitare la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia, un ambiente abitualmente inutilizzato e non aperto al pubblico. Con l’occasione del convegno, l’Ordine degli Architetti PPC di Parma invita la cittadinanza alla scoperta di questa importante opera, che coniuga le scelte progettuali di Carlo Scarpa con gli affreschi di Armando Pizzinato. Il progetto di sistemazione della Sala del Consiglio nasce dal concorso bandito nel 1953 dalla Provincia di Parma. Pizzinato, risultato vincitore, affresca le pareti della sala con la rappresentazione di scene di lavoro agricolo e operaio e fatti storici, tra cui le barricate del 1922 e l’eccidio di Bosco del 1944, mentre Scarpa si occupa di studiare l’arredamento della sala in ogni suo elemento, dal pavimento all’impianto di illuminazione, dalle porte ai copriradiatori, dai banchi per i consiglieri ai tavoli per la presidenza.
ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI
La proiezione del documentario Le Voyage d’Or di Riccardo De Cal al Cinema Astra è a ingresso libero e gratuito.
Il convegno è a ingresso libero.
La visita alla Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Parma, a cura della Delegazione FAI di Parma, è accessibile su prenotazione.