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Superstudio: 50 anni di architettura

Una grande retrospettiva realizzata in occasione dei cinquant’anni della fondazione di Superstudio“ il più influente gruppo dell’architettura radicale italiana”

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Una grande retrospettiva realizzata in occasione dei cinquant’anni della fondazione “del più influente gruppo dell’architettura radicale italiana”. Si può definire così la mostra SUPERSTUDIO 50, presentata in anteprima il 20 aprile al MAXXI di Roma e che sarà aperta al pubblico fino al 4 settembre, dedicata al gruppo fondato nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, i fratelli Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli.

La mostra , ideata dagli stessi Natalini, Toraldo di Francia e Frassinelli insieme al curatore Gabriele Mastrigli, raccoglie e presenta oltre 200 tra installazioni, oggetti, opere grafiche, fotografie, pubblicazioni, che coprono l’intero percorso e l’evoluzione del gruppo: materiali provenienti in larga parte dal loro archivio, alcuni mai esposti prima e di cui molti entreranno progressivamente nella collezione di architettura del MAXXI. Gli stessi componenti di Superstudio hanno lavorato attivamente all’allestimento realizzando per l’occasione un progetto speciale, un “muro rosso” creato appositamente per gli spazi del museo romano e che rappresenta una sorta di autobiografia scientifica, che ripercorre le tappe fondamentali della storia del gruppo, a partire dalla mostra Superarchitettura, realizzata nel 1966, giusto cinquant’anni fa.

“La mostra è un doveroso omaggio a un gruppo di artisti straordinari, celebrati dalla critica di tutto il mondo, che hanno fatto la storia dell’architettura, influenzando l’immaginario collettivo e anticipando in modo impressionante e quasi profetico temi ancora oggi di assoluta attualità”, ha detto nel corso dell’anteprima stampa Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI.

A introdurre il percorso espositivo è stato invece lo stesso Adolfo Natalini: “Il MAXXI è una specie di labirinto fantastico, una strada fatta per perdersi: il nostro allestimento, allora, rappresenta una specie di filo di Arianna attraverso cui cerchiamo di trovare l’uscita”.

 

SUPERSTUDIO 50 presenta, tra gli altri, i più importanti disegni, fotomontaggi e installazioni della serie Il Monumento Continuo (1969), gli Istogrammi d’architettura (1969-70) e Le dodici Città Ideali (1971). Accanto a questi lavori, ci sono installazioni come La moglie di Lot, presentata alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1978, e l’ingresso alla mostra Superarchitettura del 1966, oggetti di design come i divani Bazaar (1968 prodotto da Giovannetti) e Sofo (1968 di Poltronova), o le lampade Passiflora (1968 di Poltronova) e Gherpe (1967 di Poltronova), oltre alla serie di tavoli Quaderna (Zanotta, 1970). 

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