Tessera europea liberi professionisti, Italia al primo posto per numero di richieste
Secondo i dati del Dipartimento Politiche Europee, nel nostro Paese sono 553 mentre in Europa 2100.
La Tessera professionale europea compie un anno e presenta il primo bilancio. Nell’arco del 2016, l’Italia ha rilasciato 161 tessere, su un totale di 553 richieste ricevute, mentre in Europa sono 703 le tessere rilasciate, a fronte di 2100 richieste. Sono i dati diffusi lo scorso 22 gennaio dal Dipartimento Politiche Europee.
“L’Italia, nel quadro europeo, risulta tra i Paesi più attivi: prima come Stato membro di origine delle richieste della tessera, quarta come Stato membro ospitante – si legge in una nota. La Tessera infatti interessa sia i professionisti europei che intendono esercitare in Italia sia i professionisti italiani che intendono esercitare in un altro Paese europeo e facilita il trasferimento, anche solo temporaneamente, dell’attività in un altro Paese dell’Unione”.
Attualmente, la Tessera riguarda cinque professioni: infermiere, farmacista, fisioterapista, guida alpina e agente immobiliare. Nel nostro Paese, secondo i dati del Dipartimento, i professionisti del settore sanitario (infermieri, fisioterapisti e farmacisti) hanno presentato complessivamente il 70% circa delle richieste di rilascio della Tessera, rispettivamente con 143, 180 e 81 istanze. Le guide alpine totalizzano 118 richieste, il 21% del totale, mentre gli agenti immobiliari hanno presentato 31 richieste, il 6% del totale.
Il Dipartimento fa sapere che delle 553 richieste ricevute, oltre alle 161 già accolte, sono 106 quelle in fase di lavorazione – accettazione della domanda, attesa documentazione, completamento della procedura di validazione – mentre 286, pari al 52% circa, sono quelle che non è stato possibile accogliere perché ritirate dal professionista, rigettate, rifiutate, revocate-sospese dai valutatori nazionali, oppure chiuse per mancanza di documentazione. Nello specifico, oltre il 56% dei casi di mancato rilascio della tessera (161) è stato determinato dalla mancata presentazione nei termini previsti dei documenti richiesti, mentre il 28% delle domande (80) sono state ritirate dallo stesso professionista nel corso della procedura.
La Tessera non è una “carta fisica” ma una procedura elettronica che semplifica il riconoscimento da parte delle Autorità nazionali della qualifica ottenuta dal professionista nel proprio Paese, riducendo sia i tempi che gli oneri burocratici. “Rappresenta un caso di successo europeo – spiega Diana Agosti, Capo Dipartimento Politiche Europee – e dimostra l’efficace cooperazione tra Commissione europea e Stati Membri. La Tessera favorisce una maggiore mobilità dei lavoratori all’interno del mercato unico e più mobilità significa maggiori opportunità per i cittadini europei”.