Uffici open-space: tutti i pro e tutti contro
Gli uffici open-space considerati per anni come la nuova frontiera dell’architettura lavorativa vengono ora bollati come fallimentari.
Gli uffici open-space considerati per anni come la nuova frontiera dell’architettura lavorativa vengono ora bollati come fallimentari . Confusione, continue distrazioni, maggiore rischio di contrarre virus. Il modello degli uffici open-space mostra oggi tutte le sue pecche.
Nati per stimolare la condivisione di idee, l’aiuto tra colleghi, le relazioni interpersonali e per abbattere i costi aziendali, gli uffici open-space si stanno sempre più rivelando come spazi infernali, dove il caos regna sovrano.
Pro e contro degli uffici open-space
Sono infatti tantissimi quelli che oggi cominciano a rimpiangere il vecchio modello di ufficio.
Piccole stanze, dove condividere spazi e aria vitale al massimo con tre colleghi.
Troppe distrazioni infatti sembrano solamente peggiorare le performance lavorative. I lavoratori più creativi e produttivi addirittura risultano danneggiati da un simile ambiente.
Gli uffici open space consentono un ottimizzazione degli spazi, ma non solo, secondo Michael Bloomberg possono addirittura rappresentare un modo per promuovere equità e trasparenza’.
Sulla carta quindi gli uffici open-space sarebbero l’architettura per uffici migliore, ma solo sulla carta.
Secondo diversi studi le prestazioni lavorative infatti risultano essere nettamente peggiorate negli ultimi anni. Uno studio, pubblicato nel 2013 sul Journal of Environmental Psychology, conferma la situazione: molti degli intervistati infatti ritengono di sentirsi frustrati dalle distrazioni continue e di aver peggiorato le proprie performance lavorative, la metà del campione riferisce che la mancanza di privacy è un grande problema e il 30% lamenta la mancanza di privacy.
Sebbene il quadro che emerge dallo studio sopracitato risulti senza dubbio negativo, è molto improbabile che il modello degli uffici open-space venga del tutto abbandonato.
Come correre ai ripari allora?
Da un punto di vista progettuale, gli uffici dovrebbero prevedere sempre più aree private, salette dove il dipendente, se sta svolgendo un lavoro particolarmente delicato o impegnativo, possa ritirarsi. Poi, si potrebbe passare da uffici open-space a uffici cosiddetti semi-open space’. Gli uffici dovrebbero inoltre cercare di sviluppare in maniera sempre maggiore un tipo di progettazione ecologica, cosi da rendere il lavoro, se non piacevole, per lo meno molto più sopportabile.
Da un punto di vista di politica aziendale inoltre si dovrebbe andare verso un modello lavorativo da remoto. Una soluzione che non solo consentirebbe di dimezzare i costi aziendale in modo netto, ma che, stando ai dati di diverse indagini, aumenta di gran lunga la produttività del dipendente